Orgoglio Juve sul campo. Reagisce alla stangata con una doppia rimonta

Spettacolare 3-3 con l'Atalanta: i bianconeri si salvano dopo la penalizzazione di 15 punti

Orgoglio Juve sul campo. Reagisce alla stangata con una doppia rimonta

Non sarà l'inizio della scalata impossibile verso l'Europa perduta, ma vista l'esultanza di Allegri al gol del 3-3, è un pareggio che per la Signora di questi tempi può valere tanto. Soprattutto perché inseguito, ripreso e persino difeso con i denti contro un'Atalanta che fino in fondo ha cercato di eliminare definitivamente dai giochi la Juve bastonata.

L'inizio juventino è da choc, come la settimana appena trascorsa, la più nera degli ultimi quindici anni. Prima i 5 gol subiti dal Napoli poi i 15 punti incassati dal giudice, ce n'è da far barcollare qualsiasi squadra. E infatti alla prima vera azione dell'Atalanta anche Szczesny, una delle certezze di questa squadra, ci mette del suo: e i bergamaschi dopo appena 4 minuti sono già in vantaggio. Boga innesta il solito Lookman, Alex Sandro non lo disturba e il nigeriano fa partire un diagonale che perfora il portiere polacco sul primo palo.

È la doccia fredda che potrebbe far crollare il mondo in testa a Max Allegri e ai suoi, così come alla nuova dirigenza di casa Juve, battezzata subito allo Stadium nel peggiore dei modi. E invece i bianconeri si compattano con umiltà e cominciano a risalire la corrente, ben sapendo che il traguardo stagionale adesso è lontanissimo. A prendersi sulle spalle la vecchia (e malandata) Signora ci pensa uno dei protagonisti che finora si sono fatti più desiderare, ma che è arrivato a Torino proprio per prendersi le responsabilità dei momenti più tosti. Ci pensa quell'Angel Di Maria che è stato determinante per portare Messi sul tetto del mondo: l'argentino comincia a macinare gioco e a dare fiducia ai compagni. E soprattutto non tradisce quando deve calciare il rigore del primo pareggio per un intervento maldestro di Ederson su Fagioli, sfuggito all'arbitro Marinelli ma non al Var. Di Maria manda il pallone da una parte e Musso dall'altra e al 23' è 1-1.

Ma il gioiello del primo tempo Di Maria lo confeziona quando dà il via all'azione del raddoppio con un sontuoso colpo di tacco che smarca Fagioli, sul cui cross Milik lascia di sasso Toloi e infila il 2-1. La Signora rialza la testa e almeno va al riposo con un minimo di fiducia.

L'inizio della ripresa però è la fotocopia del primo tempo: Danilo butta via un pallone al limite dell'area, Lookman assiste Maehle e il danese fa 2-2. Ma non basta: cross di Boga, testa dello scatenato Lookman in mezzo ai birilli della difesa brasiliana e risultato capovolto in 7 minuti. I gol che la Juve non ha preso in dieci partite, piovono a grappoli sulla testa di Allegri nelle ultime due.

Ma è una partita per cuori forti e difese allegre. Al quarto d'ora entra Chiesa e subito dopo la Juve pareggia con Danilo, che si riscatta mettendo una punizione alle spalle di Musso.

Anche Szczesny si fa perdonare sventando un siluro di Toloi. Ormai saltano tutti gli schemi e lo Stadium sembra un flipper impazzito. Da cui esce un giusto pareggio. La classifica della Juve resta una montagna da scalare, ma l'importante era non precipitare.

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