Papera di Akinfeev ma poi la Russia di Capello trova il pari

Portieri da brividi e in un gara di papere Russia e Corea si chiude sul risultato di 1-1. Asiatici avanti poi e il subentrato Kerzhakov a ristabilire la parità.

Papera di Akinfeev ma poi la Russia di Capello trova il pari

Con Russia-Corea del Sud si chiude ufficialmente, nonostante Brasile-Messico abbia inaugurato già la seconda tornata, la prima giornata dei gironi di qualificazione. Le due squadre sono inserite nel gruppo H che, nel pomeriggio, ha preso il via con la sofferta vittoria in rimonta del Belgio su una discreta Algeria.

Per Capello, allenatore più pagato dell'intero Torneo, ostacolo coreano, formazione giunta alla sua ottava qualificazione consecutiva; per la squadra dell'ex Unione Sovietica, invece, ritorno alla fase finale dopo i flop delle ultime due edizioni. Per risalire ad una Russia qualificata occorre andare al 2002 quando la squadra di Romantsev, dopo l'esordio vincente contro la Tunisia, incappò nelle sconfitte con Giappone e Belgio, uscendo al primo turno.
Il ritorno al Mondiale per la Russia, quindi, sembra portare impresso il marchio di Capello condottiero di una squadra che nel girone F europeo riesce a qualificarsi, costringendo il Portogallo di Ronaldo allo spareggio con la Svezia. Ventidue punti in 10 gare, frutto di 7 vittorie ed un pareggio e, soprattutto, di una grande impermeabilità difensiva con la “Sbornaya” abile nel subire solo 5 reti in 10 incontri. Dall'altro lato qualificazione coreana più travagliata con gli uomini di Hong Myung-Bo, dopo aver dominato il primo girone di qualificazione, in grado di cogliere la qualificazione nel secondo raggruppamento solo grazie alla differenza reti nei confronti dell'Uzbekistan e finendo in classifica dietro l'Iran. Tra le due squadre un unico precedente, recente e risalente al 2013, con la nazionale di Capello vittoriosa in rimonta 2-1, dopo il vantaggio asiatico di Kim Shin-Wook, grazie alle reti di Smolov e Tarasov.

Russia in campo con un 4-3-2-1 dove a suggerire per Kokorin, astro nascente del calcio dell'Est e stella della Dinamo Mosca, si muove il duo formato dall'ex Chelsea Zhirkov e Shatov delllo Zenit. Solita difesa made Cska Mosca e a centrocampo terzetto formato da Glushakov, Samedov e l'interessante Fajzulin. Solo panchina per tanti nomi illustri del calcio russo quali Denisov, Dazagoev uno dei protagonisti di Euro 2012 e bomber Kerkazov. Più offensiva, almeno sulla carta, la formazione coreana, con un 4-2-3-1 il cui vertice alto è rappresentato da Park Chu-Young, prospetto scovato da Wenger nel Monaco, ma mai sceso in campo con l'Arsenal e mandato a fare esperienza al Watford. Ancora più interessante e più concreto nonostante la giovane età, il 22enne Son Heung-Min, per molti il maggiore talento coreano del decennio, acquisito dal Bayer Leverkusen dall'Amburgo per la considerevole cifra di 10 milioni di euro. Per lui quest'anno 10 reti, una buona continuità e in Bundesliga complessivamente già 30 reti. Per una formazione che annovera ancora ben 4 giocatori impegnati in Bundesliga e 3 in Premier, difesa imperniata su Kim Young-Gwon, centrale titolare di Lippi nel Guangzho, da molti considerato il miglior difensore asiatico del momento.

Match che inizia come da copione con la Russia a far girare palla e Coreani corti e pronti a ripartire in contropiede, sfruttando la velocità dei propri interpreti. E a cavallo tra il 10' e l'11 la dimostrazione più lampante prima con Lee che trova il corridoio per l'ex United Park, imperfetto nello stop, poi altra ripartenza e palla a Son che conclude alto. Squadra di Capello che continua a fare la gara, ma senza costruire nulla di apprezzabile. Dopo un colpo di testa di Kokorin alto, infatti, per assistere alla prima conclusione russa occorre attendere la mezz'ora quando è Ignashevitch con un bolide su punizione dai 35 metri ad impegnare il portiere coreano alla respinta. In una partita senza grande emozioni sono i Coreani a mettere paura con un tracciante di Koo deviato dallo stesso Ignashevich, con sfera che lambisce il palo ad Akinfeev battuto. Questa l'ultima emozione di una prima frazione avara di sussulti. Da un alto il “vorrei ma non posso” russo in uno schieramento dove lo Dzagoev dell'ultimo europeo farebbe non poco comodo, per la Corea partita indovinata, con un atteggiamento prudente che non ha mai portato a rischiare e la possibilità di indovinare il contropiede decisivo.

Si ricomincia con gli stessi 22 ed immediatamente un brivido. Conclusione russa senza grandi pretese e Jung Sung-Ryong, insicuro portiere coreano smanaccia male in angolo. Su corner, inserimento di Berezoutski è palla che finisce di poco a lato. Incertezze del portiere coreano da un lato e dall'altro l'esperto Akinfeev lo emula con tre interventi da brividi su tiri da bloccare senza eccessivi patemi d'animo e sempre respinti goffamente.
Capello si gioca la carta Dzagoev con una Russia che vuole la vittoria, ma in contropiede passa incredibilmente sotto. Asiatici in velocità, palla a Lee Keun Ho, che realizza con un tiro senza pretese dalla distanza grazie alla papera di un inguardabile Akinfeev che, dopo una serie di interventi maldestri, completa la sua serataccia con un errore dilettantesco. Shock per Capello, costretto a far entrare Denisov e Kerkazhov. Russia in pressione e pareggio immediato per la squadra dell'ex allenatore juventino. Azione tambureggiante dei Russi, conclusione respinta dal portiere coreano, flipper in area e il rapace Kerzhakov trova il tap-in vincente.

Corea sulle gambe e Russi che cercano la rimonta, ma, nonostante il pressing, non creano più nulla di eclatante.

Pareggio sostanzialmente giusto tra due squadre che non incantano. Inguardabili i portieri, ora Russia e Corea se la giocheranno con l'Algeria.

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