Trentadue secondi. In un mondo dove tutto corre velocissimo, sono bastati 32 secondi a trasformare il sogno di vittoria in realtà. Il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, non ha deluso le aspettative del popolo rosso e dalla quinta casella in pista si è portato in un solo giro in testa alla gara, posizione che ha poi mantenuto fino in fondo. Coraggio, esperienza e un pizzico di follia: Bagnaia riparte da una vittoria. Non diverso da come aveva concluso il 2023, il ducatista inaugura la prima gara di campionato davanti a tutti, con un dominio e un controllo del mezzo e dei rivali che ricorda nelle quattro ruote un campionissimo come Max Verstappen, che nella vicina Arabia ha firmato l'ennesimo trionfo, il secondo consecutivo di questo inizio di stagione.
«Con il team avevamo studiato la strategia: sfruttare al meglio la partenza e guadagnare più posizioni possibili. L'obiettivo era portarsi in testa al primo giro e così è stato. Sono scattato bene e ho approfittato dei varchi per infilarmi. Ho fatto il matto e così ho sorpreso anche Jorge (Martin) che partiva dalla pole». Potenza e controllo, il piemontese ha mostrato genio e maturità tanto che l'ingegner Gigi Dall'Igna ha commentato: «Non si vincono due titoli mondiali per caso e Pecco ha ancora una volta dimostrato di essere un campione. Ha fatto una gara perfetta e siamo felici di averlo con noi per i prossimi anni».
«Sono uno che lavora in silenzio», ha confessato ancora Bagnaia. «Conoscevamo il nostro potenziale, nella sprint abbiamo fatto il massimo sapendo che la gara lunga sarebbe stata una storia diversa. Nel warm up abbiamo fatto dei cambiamenti che hanno dato il loro frutto».
Alle spalle di Bagnaia, un solido Binder su KTM che dopo il secondo posto nella Sprint del sabato si è ripetuto portandosi al secondo posto anche nella classifica generale a sole due lunghezze.
Terzo Jorge Martin, autore della pole e vincitore della Sprint. «Sono partito troppo sicuro e mi sono fatto sorprendere da Pecco. Avrei dovuto spingere forte sin da subito, invece pensavo di gestire. Imparo la lezione. Quando mi ha passato, ho capito di aver perso», ha commentato lo spagnolo del team Ducati Pramac.
Bravissimo Marc Marquez, che al debutto sulla Rossa ha chiuso ai piedi del podio (4°). Meglio di lui avevano fatto solo Loris Capirossi (3° a Suzuka ) e Casey Stoner (1° in Qatar).
Dietro il Cannibale, Bastianini, Marquez e Di
Giannanotonio: 6 Ducati nelle prime 7 posizioni. KTM si conferma la seconda forza, mentre è mancata l'Aprilia, che aveva fatto ben sperare al sabato. Tra Espargaro e Viñales un sorprendente Pedro Acosta, 9° al debutto con GasGas.
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