È una serata da incorniciare per il Milan di Pioli e di Gazidis. E non solo per quello che racconta la sfida di ieri sera a Reggio Emilia al culmine della quale il Milan respinge l'assalto del Sassuolo e si regala il nono risultato utile consecutivo. È una collana preziosa questo successo targato Ibra che giganteggia, alla sua età, e con la sua abilità firma i due sigilli che piegano il rivale. Ma non c'è da raccontare solo di questa tappa della cavalcata rossonera. Con i gol di Ibra arriva dalla Germania la rinuncia del Milan a Rangnick e quindi la decisione di premiare il lavoro di Pioli. È una svolta clamorosa che riporta il Milan al centro della scena e consente a Gazidis di fare marcia indietro e consegnarsi alla sentenza del campo e ai consigli di critici e pubblico.
La serata del Milan non comincia sotto la buona stella. Si ferma subito Conti e alla mezz'ora si arrende anche Romagnoli, sempre presente fin qui dalla ripresa: mezza difesa fuori uso (contro l'Atalanta fuori anche Theo per squalifica) e ricorso a Calabria e al giovane Gabbia. Certo, c'è sempre Ibra a cui chiedere conforto, reduce dall'incontro con Galliani concluso dalla novella triste («mi sono incontrato con Zlatan ma il suo ingaggio è fuori dalla nostra portata» la spiegazione del vice Berlusconi a Monza). E Ibra questa volta risponde puntuale all'appello patriottico dei suoi, partiti col freno a mano tirato. Appena Calhanoglu, che è la sua musa preferita, lo vede e lo trova in mezzo all'area, Zlatan di testa e in tuffo tipo piscina, devia alle spalle di Consigli. Stessa scena, più o meno, durante il recupero della prima frazione: palla a lui in profondità, evita il portiere, e segna a porta spalancata riportando davanti il Milan. Già perché nel frattempo il Sassuolo è sulla sponda del pari per un rigore segnalato dal varista: la palla sbatte sulle braccia di Calhanoglu protese sulla schiena di Caputo mentre il turco ha la testa bassa e gli occhi chiusi. Caputo si toglie lo sfizio di firmare il suo 19esimo sigillo che rappresentano un bottino da bomber autentico. Sull'ultimo affondo della frazione, De Zerbi resta in dieci per il secondo giallo a Bourabia, uno abbonato alle ammonizioni.
Il Sassuolo ne cambia tre dopo il tè dell'intervallo, Pioli toglie invece Hernandez con un giallo sulle spalle e fa entrare Laxaalt ma è il Milan a sfiorare il più rotondo risultato prima con Ibra, poi con Bennacer (scheggiato il palo) e nel finale con Bonaventura. Donnarumma festeggia il cartellino numero 200 con un paio di interventi. A far da cornice alla serata, c'è la clamorosa notizia licenziata dal media tedesco Kicker che segnala la decisione della Red Bull di rinnovare il contratto a Ralf Rangnick, spinto al passo dal dietrofront di casa Milan. La frase del tecnico tedesco è una croce sulla trattativa dell'anno: «Visti i risultati raggiunti da Pioli, abbiamo concordato con il club che non è il momento di dare inizio alla collaborazione». Di chiunque sia stata la decisione, sicuramente dell'ad sud-africano, applausi a scena aperta e riconoscimento pubblico ai valori espressi nel 2020 da Pioli e dai suoi. D'altro canto la frase di Massara, il ds, riferita prima della sfida, è una indiretta riconferma: «Siamo pienamente operativi sul mercato». Parla al plurale, per lui e per Maldini evidentemente. Dalla Germania aggiungono un dettaglio: e cioè, per chiudere la questione, ci sarà il pagamento della penale di 2 milioni versati da Gazidis, dettaglio quest'ultimo smentito ripetutamente da Elliott.
Al di là di quel che può succedere in campionato fino al 2 agosto, è questa la serata del destino milanista nel quale si cede il passo al merito dimostrato sul campo da Pioli che può riscuotere un rinnovo contrattuale di due stagioni.
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