Sono passati solo 22 giorni dalla morte di Davide Astori ma tutto il mondo del calcio, naturlmente, non se n'è fatto ancora una ragione. Il tecnico della Fiorentina Stefano Pioli, ai microfoni del Corriere Fiorentino ha ripercoso le fasi di quella terribile domenica mattina: "La morte di Astori? Pengue e Marangon mi hanno chiamato dicendomi di scendere subito, Sportiello era già davanti alla stanza. Ancora non avevo compreso fino in fondo la tragedia, poi aprendo la porta l’ho visto fermo nel suo letto, sembrava dormisse. Il momento più difficile è stato il giro di tutte le camere per comunicare cos’era successo al resto della squadra”.
Pioli ha poi svelato il suo stato di tristezza e frustrazione senza più il suo capitano: "Inizialmente ho temuto per i miei giocatori, alla ripresa degli allenamenti è stata dura. Ho iniziato a parlare, poi ho chiesto a chi se la sentisse di dire qualcosa. Tutti quelli che l’hanno fatto mi hanno detto ‘vogliamo portare avanti i valori trasmessi da Davide, vogliamo farlo per lui‘. In quel momento ho capito che avremmo avuto la forza per ricominciare, che è scattato qualcosa.
Io però faccio ancora fatica senza di lui, c’era simbiosi, mi manca non sentire la sua voce. Questa la vedo come un’occasione per società, città e tutti noi. Solo la compattezza e la passione potranno farci ottenere risultati importanti”.
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