"Contro l'Uruguay sarà come una finale".
E quando a dirlo è uno che di finali ne ha disputate parecchie ci si può fidare. Andrea Pirlo sente che sta per arrivare il momento della verità, e contro Cavani & C. non sarà affatto facile.
La Celeste per passare deve vincere a tutti i costi, ma il nostro regista non ci sta, anche perché al termine di questo Mondiale lascerà con ogni probabilità il gruppo azzurro:
"Non voglio che sia la mia ultima partita con l'Italia. Farò di tutto per vincerla e continuare".
La pacatezza con cui Pirlo riconosce l'importanza della sfida di stasera all'arena Das Dunas, è sorprendente. D'altronde non poteva essere altrimenti. Lui è un maestro nelle situazioni critiche, riesce sempre a mantenere calma e sangue freddo, come in occasione di quel magico 'cucchiaio' rifilato a Joe Hart. Classe ed esperienza sono dalla sua parte, e tutto sommato resta fiducioso per l'esito finale. In fondo le intenzioni di Prandelli sono quelle di confermare il blocco difensivo della Juventus sin dal 1° minuto. Una corazzata che ha permesso ai Bianconeri di vincere lo scudetto dei record, con una media di 0.6 gol subiti a partita, laureandosi come miglior difesa del campionato.
Statistiche alla mano, gli Azzurri per scongiurare il peggio dovranno segnare almeno un gol. Immobile è pronto ad essere impiegato al fianco di Balotelli, e magari lasciare anche il segno nella partita più importante della sua carriera da professionista, almeno per ora. Pirlo o rimane comunque fiducioso:
"Speriamo di vedere un'Italia diversa. Magari non quella che ha affrontato l'Inghilterra, ma neanche quella che ha perso a Recife. Abbiamo tutte le possibilità di vincere questa partita".
Ed in cuor suo, è ciò che spera ogni tifoso italiano
Ultima battuta sulle condizioni climatiche, che hanno già inciso pesantemente sul rendimento delle squadre:
"Il sole battente di Recife ci ha creato più problemi dell'afa di Manaus. Al nord e al sud del Brasile si giocano due Mondiali diversi, ho visto andare in difficoltà anche Germania e Argentina. Il clima è difficile per tutti, qui il fattore ambientale conta molto. Basta vedere quanto il Brasile o l'Argentina soffrano quando giocano in Bolivia, con quell'altitudine. Domani, comunque, non credo ci sarà nemmeno bisogno di time-out. E un sorso d'acqua o una boccata d'acqua in un minuto non ti cambiano la vita, qui!".
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