Pogacar già padrone: tappa e maglia gialla

Oggi in salita sulla Planche des Belles Filles, dove 2 anni fa ribaltò la corsa

Pogacar già padrone: tappa e maglia gialla

È chiaramente ciclismo, perché anche in Francia si corre in sella ad una bicicletta, ma il Tour è davvero un altro sport. Per la serie: non è sufficiente imbandire bene una tavola per pensare di aver organizzato una cena di gala memorabile, ma è necessario invitare le persone giuste. In Francia ci sono tutti. Il meglio è qui e la Grande Boucle si può anche permettere, in una tappa intermedia come quella di ieri che si è snodata tra le côte di Belgio e Francia, di vivere una fuga di giornata con la maglia gialla Wout Van Aert (numero due del ranking mondiale), Jakob Fuglsang, danese pluridecorato con Lombardia, Liegi e argento olimpico a Rio e il giovane statunitense Quinn Simmons, 21 anni, iridato juniores uno dei giovani più interessanti del panorama mondiale.

Cose da Tour: qui in fuga per tutto il giorno sul filo dei 50 all'ora (49,376 km/h), con questi tre; al Giro con Gabburo, Tagliani e Bais, con tutto il rispetto. Poi c'è chi come Van Aert se ne va in fuga per 140 chilometri e alla fine perde tutto, mentre a Tadej Pogacar, 23enne prodigio sloveno sono sufficienti 300 metri per far saltare il banco e prendersi tappa e maglia: cioè tutto.

Dopo la tappa del pavé, nella quale lo sloveno ha corso per difendersi, ma nel frattempo qualcosa porta a casa, ieri si è preso la soddisfazione di mettersi sulla côte dei Religiosi tutti alle spalle, con una volata vinta per distacco. Chi gli arriva più vicino è l'australiano Matthews. «Per noi è dura, ma Tadej sta usando tutto il suo talento nella maniera migliore per questo sport dice Matthews con grande sportività -: il pubblico e noi corridori dobbiamo solo ringraziarlo».

È così, poche storie, lo sport chiede a gran voce campioni di prima grandezza, come Valentino Rossi o Federica Pellegrini, Federer o Nadal, Schumacher o Alberto Tomba e Taddeo è esattamente questa cosa qui.

Quindi, se siete in ufficio o in spiaggia, oggi non perdetevi per nulla al mondo il primo esame alla Planche des Belles Filles, dove due anni fa il bimbo prodigio ribaltò il Tour l'ultimo giorno. «Vincere è sempre bello, ma quando lo fai al termine di una tappa pazza come quella di oggi (ieri per chi legge), allora è ancora più bello», così Pogacar. Gli avversari battuti lo ringraziano, noi anche.

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