Clamoroso all'Olimpico di Roma. Fonseca esclude a sorpresa Theo Hernandez e Leao. Presenta una squadra «diversa», sembra destinato ad avere ragione grazie al gol di Pavlovic ma poi nella ripresa la reazione rabbiosa della Lazio capovolge il risultato prima dell'ennesima svolta. Già, perché proprio Leao, appena entrato a metà ripresa, firma il 2-2 ed evita al tecnico portoghese la seconda sconfitta consecutiva. Il gesto successivo - lui e Theo che restano in disparte durante la sospensione - però sancisce la rottura pubblica tra i due che è forse più grave anche della classifica, 2 punti in 3 partite. Il buon palleggio e la difesa attenta dura meno di un'ora, troppo poco per riportare il Milan in quota.
Tocca proprio a Paulo Fonseca, l'autore della clamorosa scelta, spiegare l'idea rischiosissima di lasciare in panchina Theo e Leao. Non è ufficiale ma si può immaginare che Ibra sia stato informato per tempo. «Non è una punizione ma una scelta, i due non sono in buone condizioni, ho parlato loro e hanno capito», la frase del portoghese che si gioca il primo esame sulla panchina milanista con Terracciano a sinistra e un sistema difensivo meno fragile di quello infilato dalla velocità del Parma. Pavlovic, come a Parma, è presto decisivo nel salvare sulla linea il tocco di Dia sull'uscita di Maignan, più tardi, di testa, su angolo di Pulisic, sorprende Romagnoli e Provedel bucando la Lazio. Di diverso nel Milan c'è l'organizzazione complessiva, centrata su alcuni tratti distintivi: ottimo palleggio difensivo, Emerson Royal e Terracciano «abbottonati» sui lati e Fofana a fare da scudo protettivo. Così il Milan vive la prima frazione senza grande apprensione e anzi sul finire del tempo sfiora il raddoppio con Loftus Cheek arrivato di un sospiro in ritardo sul cioccolatino di Pulisic (tra i migliori). Baroni cambia la catena di destra (dentro Marusic e Isaksen) e a metà ripresa capovolge il Milan con un paio di incursioni promosse da Tavares (Chukwueze non si oppone) che consentono prima a Castellanos e poi a Dia di firmare in 4 minuti il sorpasso. Qui emergono i limiti di Emerson, guardiano di destra, e anche del pacchetto centrale, portiere compreso. La risposta di Fonseca è immediata: 4 cambi con i due grandi esclusi subito in grado di ritrovare la perfetta intesa e capaci di allestire la combinazione che consente a Leao, su tocco di Abraham, di firmare il 2-2.
Ma l'immagine simbolo resta un'altra: i due esclusi non si avvicinano alla panchina durante la sosta per dissetarsi, segno evidente del dissenso nei confronti del tecnico. Episodio gravissimo, conferma di una frattura quasi insanabile: qui misureremo la maturità del club e la capacità dirigenziale di Ibra. L'ultima unghiata è dell'ex romanista Abraham, ma Provedel dice di no.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.