Il cammino dell'Italnuoto verso le Olimpiadi di Parigi 2024 è ripartito da Kazan, una delle città più antiche della Russia, sede degli Europei di vasca corta. Per la prima volta dal 2012, la Nazionale azzurra è orfana di Federica Pellegrini, prossima al ritiro. Dunque, a traghettare la squadra ci sarà l'altro campione olimpico del nuoto italiano, Gregorio Paltrinieri. Proprio a Kazan, nel 2015, il carpigiano aveva conquistato la sua prima grande vittoria in vasca lunga, il titolo iridato nei 1500 metri stile libero. Un successo che gli avrebbe spalancato le porte dell'Olimpo in quel di Rio 2016.
Gregorio, che cosa ha rappresentato per lei quel mondiale di sei anni fa?
«È stato il primo momento in cui mi sono reso conto di quello che potevo fare, anche l'anno dopo alle Olimpiadi. Qui ho capito come si fa a vincere nelle difficoltà».
Come ha raccontato nel suo libro (Il peso dell'acqua), quella gara non fu semplice da affrontare, complice l'assenza inaspettata del cinese Sun Yang.
«Nella mia testa io potevo vincere o perdere nel confronto con Sun, la mia sfida era con lui. Quando non si è presentato in camera di chiamata, ed è successo a pochi secondi dalla gara, ho dovuto rifare tutti i calcoli. L'ho scoperto quasi sul blocco che non si sarebbe presentato! Nonostante le difficoltà e nonostante abbia vinto di poco, avevo fatto una bella gara. Quello è stato un bel banco di prova per superare i momenti di difficoltà che possono capitare».
Si riferisce anche alla mononucleosi prima di Tokyo, dove ha raccolto un argento (800 stile libero) e un bronzo (10 km di fondo)?
«Esatto. Sono arrivato alle ultime Olimpiadi non al top della condizione, ma ho capito quanto conta la testa per superare una crisi».
Cosa dovremo aspettarci a Kazan?
«Cercherò come al solito di fare del mio meglio. Per la prima volta, qui agli Europei in corta ci saranno pure gli 800 stile libero. C'è anche il tedesco Wellbrock. Sarà una bella sfida».
Kazan 2021 rappresenta il passaggio di consegne dalla Divina a Paltrinieri. Le pesa questo tipo di ruolo all'interno della Nazionale?
«È una bella responsabilità: Fede ha fatto tanto per questo sport. Se viene dato a me il testimone, non posso che essere contento. Anzi, è un onore. E io cercherò di fare del mio meglio. Comunque, la squadra sta crescendo, abbiamo fatto grandi cose alle Olimpiadi anche se è mancato l'oro. Ci sono tanti giovani che stanno facendo bene e siamo motivati. Tutto questo è importante per il nostro movimento».
La stagione è ricca di appuntamenti e si concluderà con l'Europeo in lunga a Roma.
«La ripresa è stata graduale e ho
ricominciato con calma, ma non voglio pormi obiettivi a breve termine. È appena iniziato un quadriennio olimpico, anche se inedito, visto che sarà solo un triennio. L'obiettivo rimane quello di arrivare al meglio a Parigi 2024».
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