"Siamo stanchi, giochiamo troppo e in questo modo viene messa a repentaglio la nostra salute". Il sindacato mondiale dei giocatori professionisti, Fifpro, ha chiesto un periodo di riposo più lungo per i calciatori tra una partita e l'altra, affermando che i programmi attuali sono inadeguati a "proteggere adeguatamente (la loro) salute e (le loro) abilità".
L'appello di Fifpro (leggi qui) arriva a una settimana dall'inizio dei Mondiali, al via in Russia il 14 giugno. Non è un caso che la protesta arrivi in questo momento, dati che molti dei calciatori iscritti al sindacato sono stati convocati dalle rispettive nazionali nonostante la Fifa preveda per loro un periodo di riposo obbligatorio alla fine della stagione regolare. La maggior parte dei giocatori impegnati in Russia, spiega Fifpro, "è probabile che si unirà al club poco dopo il torneo". Inoltre, si legge nel comunicato ufficiale dell'associazione, "molti giocatori sono sottoposti a pressioni estreme per giocare al meglio in circostanze difficili".
"Sarebbe importante che tutti i membri delle squadre nazionali che tornano nei loro club dopo la Coppa del Mondo in Russia "avessero abbastanza tempo per riprendersi completamente" dalle fatiche del Mondiale, ha detto il capo ufficiale medico della Fifpro, Vincent Gouttebarge, che con il sindacato ha preso spunto da un sondaggio compiuto tra febbraio e aprile su 543 giocatori, compresi quelli dei club dei maggiori campionati in Europa, Inghilterra, Francia, Germania e Italia.
"In molti Paesi, attraverso tutte le divisioni di Fifpro, il numero di incontri svolti è troppo alto", ha concluso il sindacato in questo studio pubblicato dal
quartier generale di Hoofddorp, vicino ad Amsterdam. Quasi la metà dei calciatori di nazionali che hanno giocato 50 o più partite a stagione sono sotto pressione per il calendario attuale, secondo Fifpro.
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