Questo Galles fa paura ma l'Italia vuole stupire

La squadra di O'Shea debutta al 6 Nazioni E c'è pure Mattarella a spingere gli azzurri

Questo Galles fa paura ma l'Italia vuole stupire

Roma Saranno in settantamila all'Olimpico per tifare Italia. Dopo la vittoria che ha fatto la storia contro il Sudafrica, ci riproviamo contro il Galles in quella che è la più autentica prova del nove per i colori azzurri. Alla sfida d'apertura del Championship (ore 15 su DMAX, canale 52 del Digitale Terrestre) l'Italia arriva dopo la sconfitta di Padova contro Tonga. Cercare la continuità è uno degli obiettivi per O'Shea che ai suoi uomini ha chiesto 400 minuti ad alta intensità. Vuole provarci l'irlandese che in questi mesi sta provando a ricostruire un sistema Italia. Preparazione fisica, base di selezione più profonda e concetti di gioco riportati all'essenziale sono le chiavi della rinascita per far capire che la vittoria di novembre contro gli Springboks non è stata un episodio.

Rispetto a Firenze cambia il minimo indispensabile. Non c'è Simone Favaro ma in mediana ritroviamo Gori. «Sarà un'altra storia rispetto al Sudafrica - ha spiegato Parisse Il Galles ha altre qualità rispetto alle squadre che abbiamo affrontato in autunno. Ci siamo preparati soprattutto sul piano fisico ma lo spirito della squadra è quello giusto». Il Galles arriva a Roma affidato alle cure di Rob Howley con Warren Gatland che si è preso un sabbatico come coach dei Lions. Squadra esperta ma senza due pedine come Charteris e Faletau che tolgono parecchia sostanza al reparto degli avanti, ma può contare sul ritorno di Leigh Halfpenny che dalla piazzola garantisce percentuali che sfiorano la perfezione. La sfida è anche sul piano della disciplina con le nuove regole che dovrebbero sulla carta garantire un rugby più movimentista e spettacolare a scapito delle vecchie battaglie in trincea. Hanno lavorato anche su questo i ragazzi di O'Shea che spera che l'interruttore della squadra resti acceso per tutti gli ottanta minuti. Le staffette in prima linea così diventeranno la regola con Ghiraldini, Panico e Ceccarelli pronti a rimpiazzare Gega, Lovotti e Cittadini in corso d'opera. Stesso discorso per Michele Campagnaro, uomo meta della Premiership inglese che il coach azzurro lancerà dalla panchina proprio nella speranza di fare la differenza quando la benzina sarà vicina alla riserva.

È la prima volta anche di un Capo di Stato italiano ad una partita del Sei Nazioni. All'Olimpico ci sarà infatti Sergio Mattarella, un bel segnale per il movimento e per i valori che esso esprime. Stringerà le mani dei giocatori in un rito prepartita che siamo abituati a vedere nei templi rugbystici di mezza Europa ma che non avevamo ancora visto dalle nostre parti. Insomma l'attesa è tanta. Le premesse sono quelle di una sfida che potrebbe regalare grandi emozioni.

Ci spera l'Italia che inizia questa nuova avventura senza proclami ma con la consapevolezza di avere un'occasione. Dimenticare il calvario della passata edizione è il minimo sindacale, battere il Galles sarebbe una cosa da raccontare ai nipoti. Oggi più che mai.

Ieri: Scozia-Irlanda 27-22, Inghilterra-Francia 19-16.

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