La Rai fa gol con Zenga... "e il cielo è sempre più blu"

Walter Zenga non è certo un personaggio banale. E anche se in Rai è di fatto una «seconda voce», ha tutte le caratteristiche per primeggiare

La Rai fa gol con Zenga... "e il cielo è sempre più blu"

Da giocatore era un numero uno. Da allenatore luci e ombre. Da commentatore tv ha tutte le qualità per tornare a essere un idolo. Perché Walter Zenga non è certo un personaggio banale. E anche se in Rai è di fatto una «seconda voce» e affianca il telecronista Alberto Rimedio, ha tutte le caratteristiche per primeggiare. Parla, interviene, prevede, suggerisce, urla, esulta e, alla fine, canta pure. Un vulcano.

L'esordio della nostra nazionale contro il Belgio è stato battezzato da un Walterone in grande spolvero. Competente nelle annotazioni tattiche, puntuale nel comprendere e spiegare movimenti e situazioni di gioco. Coinvolto e coinvolgente nell'incitare gli azzurri. Quasi come se fosse in panchina. Consigli e commenti: «Bravo!», «andiamo così!», «fai fallo!», «dai, dai dai!». Ha invocato il gol sul tiro di Immobile, urlato la sua delusione per il miracolo di Courtois, per poi esplodere alla rete di Pellè con un liberatorio quanto sentito «Siiiii! Andiamo!!!». Fino a confessare, dopo il 2-0, che quello era proprio il risultato che aveva pronosticato. Così Zenga, dopo il rodaggio delle due amichevoli pre europeo, ha raccolto l'eredità di Giovanni Trapattoni. Un mito il Trap, ma forse con una dialettica non adattissima ai tempi tecnici di una telecronaca. Promosso a pieni voti invece il vulcanico Zenga, valore aggiunto per mamma Rai: tanto compassato e preciso Rimedio, quanto esuberante e torrenziale lui. Un buon mix.

E alla fine, dopo l'intervista di rito ad Antonio Conte, pensando di essere furionda, si è lasciato andare canticchiando «ma il cielo è sempre più blu», di Rino Gaetano.

Tra l'altro diventato inno per i tifosi della Sampdoria da cui Zenga si separò un po' bruscamente dopo l'esonero deciso da Ferrero. Pace fatta pure con il suo ex pubblico. E, anche, così, la notte di Conte, Giaccherini e Pellè è stata, un po', anche la notte di Zenga.

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