Allegri mette la corazza. "Facciamo il massimo, non so cosa succederà"

Secondo l'enciclopedia Treccani, la corazza è la parte dell'armatura difensiva del guerriero costituita da un vestimento di cuoio e di metallo

Allegri mette la corazza. "Facciamo il massimo, non so cosa succederà"
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Secondo l'enciclopedia Treccani, la corazza è la parte dell'armatura difensiva del guerriero costituita da un vestimento di cuoio e di metallo. Non che la Juventus la indosserà stasera, in occasione dell'andata della semifinale di Europa League contro il Siviglia. Però Allegri, inevitabilmente interessato anche alle vicende giudiziarie della società, ha spiegato che gli ultimi accadimenti e le voci relative gli interessano fino a un certo punto: «Non so cosa succederà. Abbiamo una corazza che ormai non ci sposta più niente. Un giorno è nero, un giorno è giallo: tutti parlano e tutti sanno. Noi ne usciamo fortificati. Mancano quattro partite di campionato e quelle di Europa League: facciamo il massimo e poi vediamo. In serie A ci siamo guadagnati il secondo posto e dobbiamo mantenerlo: a fine stagione, raggiunto l'obiettivo, avremo fatto il nostro».

Punto di vista anche condivisibile, sotto un certo punto di vista. Poi è chiaro che, se anche le cose andranno così, la Signora 2022/23 si sarà espressa a un rendimento inferiore alle attese e non tutta la polvere potrà essere nascosta sotto il tappeto: per le analisi ci sarà comunque tempo più avanti. Adesso è invece il momento di provare a chiudere il cerchio nell'Europa di riserva, avversario odierno quel Siviglia che ha vinto quattro edizioni della seconda manifestazione continentale e che è riuscita a raddrizzare una stagione che stava andando a rotoli: tre allenatori cambiati, da Lopetegui a Sampaoli per arrivare a Jose Luis Mendilibar, tecnico basco con i piedi per terra capace di eliminare il Manchester United e di riportare gli andalusi in una tranquilla posizione di classifica in campionato. «Loro sono una buona squadra, esperta ancora Allegri -. Non scordiamoci però che la Juve negli ultimi otto anni ha giocato in Champions League due finali e un quarto di finale, uscendo due volte agli ottavi ma sempre lottando fino alla fine. Adesso ci aspettano un'altra semifinale e magari la vittoria del trofeo: non sarà semplice, ma ci proviamo». Con per di più la suggestione di un atto conclusivo che potrebbe prevedere anche un derby italiano contro la Roma.

Calma e sangue freddo, intanto. Senza Bremer (fastidio muscolare: nulla di grave) ma con un Di Maria che ieri non solo ha elogiato Allegri («grandissimo allenatore») ma ha rivelato che potrebbe rimanere a Torino la prossima stagione indipendentemente dal fatto che la squadra disputi la Champions: «Io e la mia famiglia stiamo bene qui le parole del Fideo -. Adesso pensiamo a chiudere bene l'anno». Apertura di credito non indifferente, visto il periodo. E va anche da sé che, con un giocatore come Di Maria di buon umore, aumentino anche le possibilità bianconere di centrare il traguardo.

Non è nemmeno escluso che Allegri opti per il tridente, con la difesa a quattro e anche Chiesa in campo dal primo minuto per supportare Vlahovic. «Le gambe girano come si deve», chiude Allegri. Cui magari girano anche le scatole per le vicende extracampo: tant'è.

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