Torino - Rinforzi per la Champions cercasi: bene, bravi, bis. Perché (anche) il mercato di gennaio va sfruttato come si deve. A dirla tutta, però, negli ultimi anni non è che nella finestra invernale la Juve abbia messo a segno chissà quale colpaccio: in ordine sparso, dal 2010 a oggi sono arrivati sotto la Mole Candreva (per il quale stravedeva Zaccheroni, senza che però il centrocampista venisse riscattato), Toni, Matri, Borriello, Anelka e Osvaldo. Eccezion fatta per Matri (9 gol subito) e ricordando che Borriello fece a lungo tappezzeria prima di piazzare il gol di Cesena mettendo la propria firma sul tricolore 2012, gli altri hanno percepito ricco stipendio senza mai incidere. Ecco: la Juventus by Allegri vorrebbe invertire la rotta, lavorando anche (soprattutto) per il futuro e non solo per il presente. Perché poi va anche ricordato che per poter giocare in Champions non bisogna avere già frequentato lo stesso palcoscenico europeo: ok allora chiedere informazioni circa Shaqiri e Sneijder, sapendo però che entrambi potrebbero vedere il campo solo in campionato avendo già ascoltato la famosa musichetta rispettivamente con Bayern Monaco e Galatasaray. «Allegri ha ereditato una rosa competitiva ma non propriamente sua - ha ricordato Marotta nei giorni scorsi - ed è logico che abbia piacere di migliorarla con giocatori rispondenti alle sue idee di calcio».
Si cerca insomma un equilibrio tra i desiderata dell'allenatore, le esigenze di bilancio e le emergenze dettate dalla situazione infortuni. Tra i primi, c'è l'arrivo di un trequartista: Shaqiri è il preferito, essendo un classe 1991 che ha già imparato a vincere a casa Bayern pur avendo messo insieme quest'anno solo tre presenze da titolare in Bundesliga. Per lui come per tutti, la formula che Marotta vorrebbe adottare è quella del prestito con diritto di riscatto: il Bayern, che nel 2012 lo aveva pagato 11,6 milioni al Basilea, è un po' restio ad accettare ma pare che il giocatore (7 gol lo scorso anno tra campionato e coppa di Germania, contratto in scadenza nel 2016) abbia scelto proprio la Signora - che a giugno dovrebbe sborsare comunque non meno di 15 milioni - come eventuale nuova destinazione. E Sneijder? Ha sette anni più dell'elvetico, un passato interista che verrebbe dimenticato in fretta ma anche un ingaggio da 6 milioni che la Juve non potrebbe mai sopportare: non sembra la prima scelta, ecco. Mestiere analogo lo svolgono anche Ben Arfa, francese classe 1987 in rottura con l'Hull City, e il Vazquez del Palermo, buono magari per l'estate. A corollario del tutto, va preso atto che Giovinco (scadenza a giugno) non è evidentemente ritenuto adatto allo scopo al pari di Gabbiadini, che trequartista non è ma esterno d'attacco sì: quest'ultimo andrà però al Napoli e magari tra qualche mese ci si chiederà il perché.
In difesa, invece, si andrà sul mercato per ovviare ai ko di Barzagli, Caceres e Romulo, oltre alla non piena soddisfazione per quanto offerto finora da Evra. Il prescelto (non si offenda LeBron James) pare Rolando, già visto con Napoli e Inter, fuori rosa al Porto e a secco di partite dalla fine della passata stagione: 29 anni, scadenza nel 2016, 190 cm belli tosti ma da oliare vista l'inattività. Marotta vorrebbe spendere 700mila euro di prestito con eventuale riscatto a 4 milioni, i portoghesi nicchiano e allora chissà.
Qualche sondaggio è stato fatto per Vlad Chiriches, 25enne difensore centrale del Tottenham che tanto piace anche alla Roma ma che ha una valutazione superiore ai 12 milioni e un contratto lungo (2018): sotto osservazione pure l'austriaco Aleksander Dragovic (Dinamo Kiev), il brasiliano Rafael Toloi (San Paolo, ex Roma), il serbo della Fiorentina Stefan Savic e Martin Montoya, 23enne esterno del Barcellona, buono sia a destra che a sinistra. Il tutto, in attesa di portare a casa Daniele Rugani, oggi all'Empoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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