Roma. La serata dell'Olimpico regala un pari che è sinonimo di occasione persa sia per la Roma che per l'Atalanta. La squadra di Fonseca conferma il suo scarso feeling con le big (4 punti in 10 gare senza una vittoria) e perde forse l'ultima occasione per rientrare nella corsa al quarto posto, anche se il tecnico portoghese sfata la tradizione di sole sconfitte con la Dea; quella di Gasperini manca il sorpasso a Milan e Juventus (raggiunta a quota 65), non sale sul secondo gradino del podio e fa tirare un sospiro di sollievo soprattutto ai rossoneri. Mentre l'Inter vede avvicinarsi la possibilità di chiudere il discorso scudetto già nelle prossime due partite con Verona e Crotone.
Partita giocata a ritmi sostenuti e a due facce: primi 65 minuti favorevoli alla Dea, ultimi 30 con l'orgogliosa reazione della Roma. Così l'1-1 risulta stretto a tutte e due le squadre e i portieri diventano protagonisti in diversi momenti della gara. Lo «sliding doors» è però negli episodi di metà ripresa: il gol sotto porta sbagliato da Muriel (errore non da lui) e il secondo giallo per Gosens segnalato dall'arbitro Var Fabbri al «distratto» direttore di gara Calvarese.
Così dal 2-0 possibile per gli orobici, si passa all'1-1 firmato - ironia della sorte - dall'ex Cristante. E per una volta i cambi sono decisivi in negativo per Gasperini: Muriel non si rivela cecchino implacabile come altre volte, ma soprattutto pesa la sostituzione di Malinovskyi (secondo gol di fila dopo quello da tre punti alla Juventus), uomo di movimento tra le linee che regala pochi punti di riferimento ai giallorossi. Quando l'ucraino esce, Cristante è liberato dall'impegno della marcatura e guadagnando metri, la squadra ne trae beneficio, in particolare quando l'ex «impallina» un incerto Gollini da 30 metri.
«Abbiamo fallito dei gol facili, abbiamo creato tantissimo, ma in dieci abbiamo anche rischiato di andar sotto, la gara si è complicata proprio sull'espulsione di Gosens», così Gasperini.
Il rammarico di Fonseca, che al netto di un Mancini squalificato e di uno Spinazzola recuperabile per la Coppa, fa le prove per la semifinale europea, è evidente quando gli si fa notare dei numerosi passi falsi dell'annata: «Con l'Atalanta abbiamo pressato alto e non è facile tenere così tanto palla contro di loro. Ma sono stati troppi gli errori nei momenti decisivi della stagione». Ora di fatto resta solo l'impegno con il Manchester United, ultimo difficile ostacolo per salvare un'annata da segno meno.
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