Il ds della Roma, Gianluca Petrachi, nel corso di un'intervista rilasciata ieri sera prima della partita di Europa League fra la squadra giallorossa e gli austriaci del Wolfsberg, ha cercato di chiarire la sua posizione a seguito dell'indagine avviata dalla Procura Federale nei suoi confronti, difendendosi dall'accusa di aver lavorato già per la squadra capitolina quando era ancora sotto contratto col Torino: "Lo dico col sorriso sulle labbra, purtroppo dopo la conferenza stampa di Mkhitaryan non ho fatto smentite perché pensavo fosse palese che avessi fatto un lapsus, dicendo maggio invece di luglio, ma c’è gente che specula su queste cose. Mi hanno fatto le pulci, ma quando sarò chiamato – non sono ancora stato avvertito – tranquillamente dirò che è stato un lapsus. Stop. La Procura federale farà le proprie indagini, ma sono sereno, perché la mia carriera parla chiaro. In trent’anni non ho mai avuto problemi”.
Il dirigente salentino infatti lo scorso 10 settembre, durante la presentazione ufficiale dell'ultimo acquisto giallorosso, l'armeno Henrikh Mkhitaryan, a seguito di una precisa domanda su Edin Dzeko ed il suo all'epoca quasi certo passaggio all'Inter, aveva risposto così: "Quando a maggio per la prima volta ho incontrato l’Inter per l’attaccante, ho fatto il mio prezzo". Ma a maggio Petrachi lavorava ancora per il Toro e questa frase ha fatto scattare l'inchiesta.
Il ds della Roma a questo punto verrà sicuramente convocato nei prossimi giorni dal Procuratore Federale, che deciderà la sua sorte: in caso di condanna
Petrachi rischia dall’ammenda all’inibizione, cioè una squalifica, anche di un anno, lasso di tempo in cui non potrebbe operare per il club giallorosso né accedere agli spogliatoi durante le partite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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