Ronaldo, le sue sorelle e la Signora maltrattata. Adesso sono tutti felici

La tripletta alla Lituania scatena le parenti («Dio non fallisce e sta bene») ma tranquillizza la Juve

Ronaldo, le sue sorelle e la Signora maltrattata. Adesso sono tutti felici

Ronaldo non lascia, raddoppia. Anzi, triplica. Anche se la Lituania è stata più compiacente di una squadra di serie A italiana, di ogni livello, i tre gol di Ronaldo sono stati importanti e due pure di ottima fattura, alla CR7, appunto, tiro in corsa con effetto e rasoiata a bruciare il prato quando pareva che avesse perso il tempo. In questo modo hanno aumentato il dibattito attorno alla sostituzione, con addio alle armi bianconere, di Juventus-Milan. Il più distaccato è apparso proprio lui, Ronaldo, con un commento ecumenico: «Bella vittoria di squadra, siamo a un passo dalla qualificazione». Il tecnico della Nazionale Fernando Santos, schakesperiano, ha sentenziato: «Tanto rumore per nulla, l'avevo detto che stava bene». Meno accomodanti le sorelle del portoghese. Forse più irritate con la velenosa di Fabio Capello («Ronaldo non salta un avversario da tre anni» dixit il mascellone) che con la sostituzione di Maurizio Sarri («ha un ginocchio in disordine»). Katia: «Non si scherza con lui, orgoglio di sorella». Elma forse esagera nell'attribuzione dei poteri, però rende l'idea della devozione che avvolge il campione: «Dio non fallisce. Sta bene, e adesso?». E l'amico Miguel Paixão si esibisce in un social ironico, evidentemente dedicato a don Fabio, rivolgendosi al sodale: «Penso che avresti dovuto anche dribblare la difesa prima di segnare».

Insomma il Portogallo fa salire il ponte levatoio, mentre la Juventus neanche l'ha abbassato. Infatti a Torino, dopo la risposta di Sarri a caldo sulle condizioni ronaldesche, nessuno ha aperto bocca, se non il capitano Bonucci, annunciando, nelle segrete stanze dello spogliatoio, un chiarimento. In fondo ruota tutto attorno alla mancata sosta in panchina, concessa invece al Portogallo, perché Ronaldo, a parte tirare dritto e mormorare qualche parola incomprensibile, forse a Sarri, forse alla situazione, forse a se stesso, non ha commesso altri peccati. Forse non voleva uscire neanche giovedì sera a Faro, anche dopo tre gol, aver mancato il quarto e confezionato assist deliziosi per i compagni. Però là ha osservato il protocollo alla perfezione.

Chi vuole costruire un caso Ronaldo-Juventus può farlo, ma a essere sollevati dalla tripletta bianconera sono proprio Agnelli, Nedved, Paratici e Sarri. Un Ronaldo che torna rinfrancato, combattivo e assetato di rivincite è meglio di un Ronaldo mogio senza gol e senza la qualificazione all'Europeo 2020. Irritazione di sorelle e di amici a parte, per la Juventus la faccenda è chiusa e comunque non sarà mai discussa in pubblico.

Il club bianconero ha scaricato quintali di sarcasmo sull'Inter per la gestione dell'affaire Icardi. Non cadrà nello stesso errore, cioè fa uscire il lavaggio dei panni sporchi fuori dall'ambito familiare.

Ci sono un investimento da tutelare e una Coppa da vincere.

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