In un Tour nel quale non succede nulla, continua a succedere di tutto. A casa già tre corridori con le ossa rotte, Valverde il pezzo più pregiato. Ieri ha fatto le valige Peter Sagan, il campione del mondo in carica, cacciato dalla corsa per aver provocato la caduta di Mark Cavendish. Non dovrebbe avere nulla di rotto il britannico, anche se la spalla destra gli duole ed è in forse la sua presenza al via da Vittel questa mattina.
Il finale è da thriller. La vittoria di Vittel va ad un francese, non uno qualsiasi, ma il campione di Francia: Arnaud Demare, anche lui protagonista di una volata al limite del regolamento con un taglio netto della sede stradale vietato dai regolamenti.
La corsa nel finale è segnata da una doppia caduta. Nella prima finisce a terra anche la maglia gialla Geraint Thomas, per lui solo qualche escoriazioni. Ad avere la peggio, nella seconda, è appunto Cavendish che finisce per schiantarsi contro le transenne dopo un contatto (gomito largo, ndr) ad altissima velocità con Sagan. Lo slovacco prima viene penalizzato di 30" e poi squalificato per aver allargato il gomito in volata. «Sagan ha tenuto un comportamento irregolare, la sua manovra pericolosa ha provocato la caduta di Mark Cavendish. Il corridore è quindi messo fuori corsa», dice il comunicato emesso dal collegio di giuria.
Provvedimento giusto o eccessivo? Mario Cipollini, uno che di volate se ne intende, visto che è stato uno dei più grandi sprinter della storia del ciclismo, non ha dubbi: «L'irregolarità c'è e andava sanzionata, come hanno fatto subito. Mandarlo a casa mi sembra un provvedimento eccessivo. Io a Salamanca, alla Vuelta del 1994, sono finito faccia per terra in seguito ad una codata di Adriano Baffi.
Oggi primo arrivo in salita. Il Tour sale su a la Planche des Belles Filles, dove nel 2014 vinse il nostro Vincenzo Nibali.
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