Salvini e il Milan (ma senza Letta): "Bravo Pioli, stadi aperti a aprile"

Ospite di Radio Rossonera il leader della Lega applaude l’allenatore del Diavolo: “Ha portato la squadra dove nessuno poteva mai immaginare”. E sulle aperture: “Sono ottimista: tra un mese dobbiamo tornare tutti a vivere”. A San Siro con un milanista: Boschi o Letta? “Preferisco andarci con i miei figli…”

Salvini e il Milan (ma senza Letta): "Bravo Pioli, stadi aperti a aprile"

Tornare allo stadio già dal mese prossimo, abbassare le pretese dei calciatori, premiare i sindaci delle grandi città. E un applauso convinto a Stefano Pioli, vero architetto di un Milan finalmente vincente dopo quasi dieci anni.

Il leader della Lega Matteo Salvini, per un giorno si concede alla fede milanista e ai microfoni di Radio Rossonera e di Edoardo Maturo per dire la sua sulla stagione e sul domani che verrà. “Ritorno in Champions? Speriamo, ho un figlio di 17 anni e non è che abbia vinto molto. Un derby l’abbiamo portato a casa ed è già qualcosa di miracoloso. Lo spero davvero perché penso che la tifoseria del Milan sia una delle più calde, fedeli, affezionate, generose e pazienti al mondo e merita questa stagione dopo anni di mancate promesse, fallimenti e acquisti di bidoni. Quest’anno almeno si è vista un’idea di gioco, giovani, una visione e una strategia. Ci siamo fatti la bocca buona al primo posto per mesi e adesso è d’obbligo rimanere sul podio”. E il segreto del successo ha un nome preciso: “Sicuramente la mano di Pioli si vede, al di là di chi scende in campo. Abbiamo cambiato tanti allenatori negli ultimi anni, siamo stati sul modello del Palermo o del Brescia come volatilità delle panchine. Escludendo che fossero tutti scarsi, evidentemente c’era un problema a monte. Con umiltà, lavoro, costanza e intelligenza Pioli ha portato questa squadra dove nessuno avrebbe mai pensato potesse arrivare. L’aspetto positivo è che si vede un futuro, oltre Ibra e qualche mostro sacro gli altri giocatori sono ragazzi di 20-22 anni, quindi c’è anche un’idea di prospettiva”.

Non è tutto oro comunque quello che brilla. I contratti in discussione sono una nota dolente. Non tanto per il Milan ma per la situazione economica globale, per le persone che hanno perso il lavoro e che non ce la fanno. Per i soldi che non ci sono più per tutti. Si parla di Gigio Donnarumma e Hakan Calanhoglu impegnati in una trattativa di rinnovo del contratto che va oltre il lecito sulle cifre richieste: “Per rispetto nei confronti di un Paese che si sta rialzando dopo un anno di sofferenza. I nostri grandissimi campioni potrebbero limare in questo momento le loro pretese economiche. Sentir discutere dei si e dei no a 6-8 milioni da tifoso non lo accetto ma non per demagogia perché se uno è bravo va pagato perché se non lo paghi tu lo paga qualcun altro. Vale anche per i tetti di stipendio della pubblica amministrazione, che un sindaco di Milano o di Roma porti a casa 5-6000 euro non è giusto perché hanno la responsabilità di 2-3 milioni di persone. Se uno è bravo va pagato ma domanda, stiamo vivendo un periodo particolare della storia d’Italia e dell’uomo? Si, allora anche i campioni potrebbero “accontentarsi” di 5 invece che chiedere 10, loro non muoiono certamente di fame e tutti ne sarebbero contenti”.

Ma gli stadi quando apriranno? Salvini ha una speranza: “Prima si riapre meglio è, ovviamente dove la situazione sanitaria è sotto controllo. Siccome ci sono parti di Italia dove la situazione torna sotto controllo e spero che da Pasqua siano sempre di più queste zone, prima si calendarizza un ritorno alla vita e allo sport meglio è. Lo sport non è solo un passatempo, sono milioni di posti di lavoro, è salute fisica e mentale. Di ciò ho parlato con la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali: aprile deve essere il mese del ritorno alla vita, allo studio, allo sport, alla cultura. Voglio essere ottimista e non solo gli stadi ma anche i palazzetti sportivi spero possano tornare a ospitare una parte di tifosi il prima possibile, sarebbe bello prima della fine della stagione. Laddove la situazione sanitaria lo conceda, aprire a 3-4mila persone un palazzetto da 20mila persone concede una boccata di ossigeno alle società sportive che rischiano di morire e torna a dare un senso ad uno spettacolo di vita”.

E considerato che anche il segretario del Pd Enrico Letta e Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, sono milanisti come Salvini, la domanda viene spontanea. Dovendo scegliere con chi dei due tornare allo stadio per vedere il Milan. Salvini dribbla la scelta: “Con mio figlio e mia figlia… Con tutto il rispetto però avevo promesso di portarli a qualche trasferta e non è stato l’anno azzeccato. Mio figlio aveva deciso di fare l’abbonamento a San Siro al secondo anello blu.

Io per anni gli indicavo la Curva e gli dicevo “papà da giovane non stava qui seduto in tribuna, stava là in piedi”, prima mi rispondeva “scusa, ma sei un fesso, pago per stare in piedi un’ora e mezza a farmi spintonare…” poi ha capito che se ci vai con amici a cantare e divertiti è molto bello e quest’anno avrebbe fatto l’abbonamento al secondo anello blu. Peccato, aspetterà l’anno prossimo”. Diavolo di un Salvini…

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