Samp-Vialli, ci siamo: ma il fondo è inglese. Che plusvalenza per Ferrero

Ore calde sull'asse Genova-Londra per il cambio di proprietà della Sampdoria. Lunga telefonata tra Gianluca Vialli e il presidente blucerchiato Massimo Ferrero per definire i dettagli della cessione. Ma il fondo subentrante sarebbe inglese

Samp-Vialli, ci siamo: ma il fondo è inglese. Che plusvalenza per Ferrero

Sempre più vicino il cambio di proprietà della Sampdoria. Il club blucerchiato, di cui Massimo Ferrero è presidente dal 2014 dopo averlo acquistato a costo zero dal presidente di Erg, Edoardo Garrone, potrebbe cambiare padrone nel giro di pochi giorni. Da tempo si vocifera del forte interesse che il fondo americano York Capital Management ha nei confronti della società genovese. Qualcosa, però, potrebbe cambiare, almeno formalmente. Infatti, sicrive Il Secolo XIX, l'hedge fund interessato a comprare la Samp non sarebbe più lo York Capital, ma un fondo inglese nato da una costola dello stesso York. Cambia il nome della società subentrante, ma non la figura chiave di questa trattativa sull'asse Genova-Londra (con inevitabile deviazione a Roma data la residenza nella Capitale del presidente Ferrero): Gianluca Vialli. Protagonista tra gli anni Ottanta e Novanta della Samp d'Oro che vinse una Coppa delle Coppe, tre Coppe Italia e soprattutto lo scudetto nella stagione 1990/1991, Vialli lavora a un clamoroso cambio di proprietà che lo porterebbe per la seconda volta a Genova con una veste prestigiosa: quella di presidente. Un ruolo non di rappresentanza ma operativo, come ha tenuto a spiegare all'amico personale Federico Oliva, astro nascente della finanza internazionale che ha fatto e sta facendo da intermediario tra il fondo York, lo stesso Vialli e la Sampdoria.

Ferrero, nonostante le smentite di rito, ha aperto alla cessione ponendo però un ultimatum di due settimane. Ne è già passata una, in cui si è registrato il primo contatto telefonico tra il presidente uscente e quello subentrante. La chiacchierata sarebbe stata gioviale, anche se Vialli avrebbe "manifestato la sua impazienza" all'imprenditore romano che, furbescamente, sta cercando di prendere tempo accettando la corte di altri soggetti interessati alla Sampdoria, tra cui un businessman di origini arabe che parrebbe intenzionato a rilevare il pacchetto azionario del club lasciando alla presidenza lo stesso "Viperetta". Sarà vero? Intanto, però, il patron blucerchiato avrebbe già abbassato di molto le sue richieste rispetto al primo contatto ufficiale con Vialli. Era partito da 200 milioni di euro, poi 150 e 140 fino alla cifra che potrebbe mettere d'accordo tutti: 132 milioni, vale a dire 100 puliti e 32 per coprire i debiti della società, somma importante che però non preoccupa trattandosi di investimenti per le strutture del club.

Insomma, entro marzo si conoscerà il destino della Sampdoria che, per la prima volta, potrebbe avere una proprietà straniera. Garantita però da una figura molto cara ai tifosi blucerchiati, che 30 anni fa cantavano: "Vialli alé, tu sei meglio di Pelé".

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