Il Sassuolo sfata il tabù Olimpico (finora tre pareggi e due sconfitte), batte la Lazio 2-0 e consolida il 7/o posto che quanto meno può ancora alimentare speranze europee. Per la Lazio è invece notte fonda, scivolata a 10 punti dal Milan 6/o, abbandonata dai tifosi e con gravi carenze tattiche e di gioco (e senza reti in ben 5 match degli ultimi 6).
Doveva essere uno "spareggio" per il 7/o posto e Lazio-Sassuolo è stata all'altezza del posto in classifica: una gara mediocre, giocata in un Olimpico deserto (sì e no 3.000 spettatori, con la Nord che sconta la seconda e ultima giornata di squalifica) e per di più un una serata invernale, con tanta pioggia che ha inzuppato il terreno e condizionato non poco la corsa del pallone.
Con queste premesse era davvero difficile aspettarsi qualcosa di più dalla sorpresa della scorsa stagione e da quella che lo è stata, almeno fino al giro di boa del campionato, nel campionato in corso. Con la differenza che il Sassuolo, almeno nei secondi 45', è tornata la squadra spumeggiante che si conosceva e che ha meritato ampiamente la posta.
L'influenza mette fuori gioco Matri e Marchetti in casa Lazio (out anche Radu, Basta e Onazi) e così Pioli rispolvera Berisha tra i pali e ripropone Klose, rigenerato - sperava - dal gol contro i turchi giovedì in coppa. Alle spalle del tedesco uno spento e avulso F. Anderson e Candreva, al centro in settimana di non meglio precisate polemiche di spogliatoio (comunque smentite dalla società).
Sta certamente meglio Di Francesco, anche se deve fare a meno di Missiroli, squalificato: a guidare l'attacco c'è Defrel, con Berardi e Sansone ai lati. La serata invernale promette poco e anche il gioco ne risente, tutto fatto di lancioni e traversoni che sistematicamente o finiscono in una pozzanghera o tra le gambe dei difensori che per non correre rischi spazzano in tribuna. In uno scenario del genere solo un 'casò può far girare il match. Capita a 5' dalla fine del primo tempo e ci pensa il "solito" Mauricio che stende maldestramente Defrel (con palla e giocatore che andavano verso il fondo) in area: rigore ineccepibile e gol di Berardi.
Lo svantaggio ha almeno il pregio di svegliare i biancazzurri che con Parolo di testa vanno vicinissimi al pari. Nel rovesciamento di fronte, la Lazio rischia un altro rigore per una strattonata di Konko su Sansone ma Damato stavolta, forse a torto, non se la sente.
La ripresa inizia con la buona volontà dei padroni di casa che provano a spingere ma la cronaca resta sempre avara di spunti. Un tiro di Mauricio da metà campo verso la porta neroverde al 10' st ben sintetizza la pochezza di gioco della truppa di Pioli che può semmai lamentare il secondo giallo a Magnanelli. Un po' pochino per la verità, considerando che Consigli è stato inoperoso per un'ora. Non contento del guaio combinato nel primo tempo, Mauricio, da ultimo uomo pensa bene di lisciare la palla e liberare l'autostrada per Berardi ma Berisha tiene a galla i suoi.
È solo il preludio all' inevitabile resa anche se Pioli corre ai ripari e inserisce Keita per Parolo, con Klose trequartista. Ma è solo fumo, anzi ha la controindicazione di aprire varchi per i velocissimi attaccanti neroverdi che dai e dai alla fine raddoppiano, stavolta con Defrel che si libera di classe di Bisevac e insacca.
I padroni di casa hanno stasera un solo gioco: sulla destra, con Candreva che avrà buttato in mezzo non si sa quanti palloni (al 24' su uno spiovente dell'azzurro Klose impatta alla grande ma Consigli risponde da campione), sempre preda però di Cannavaro e Acerbi. Poco davvero poco, con l'Europa adesso lontana 10 punti e un campionato che, senza il salvagente Coppa, rischia di diventare anonimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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