Firenze. La prospettiva è quella di affrontare una squadra maledettamente fisica e di farlo dopo i 68 punti e le 10 mete subite dagli All Blacks. Contro il Sudafrica, questo pomeriggio al Franchi di Firenze l'Italia del rugby prova a risalire la china dopo la marea nera che li ha travolti all'Olimpico una settimana fa. Conor O'Shea ha messo le mani avanti dopo il cappotto. La sua prospettiva è a lungo termine: squadra giovane, da ricostruire cercando di raschiare il barile di un movimento che offre poco. Pure gli Springboks, mai battuti dai nostri, sono in fase di ricostruzione anche se dispongono di un bacino più profondo. Contro gli All Blacks l'Italia è mancata su più fronti, ci sono stati errori difensivi e certamente il talento dei tuttineri ha passato una striscia di evidenziatore sulle mancanze azzurre. A fare la differenza in questo test match (dir. ore 15 su Dmax can.52) potrebbe essere la durezza della squadra di Coetzee.
Un rugby senza sconti, difficile da arginare per chi non sa osare. O'Shea ha lavorato più sull'anima che su altro, visti i tanti infortuni. E' solo il secondo gradino, ma si spera di veder gli azzurri tornare ad alzare la testa.Paolo Bugatto
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