Shiffrin, la regina che non si atteggia

Mikaela conquista l'83esima vittoria e supera la Vonn: è la più forte di sempre. Brignone sul podio nel Gigante di Plan de Corones

Shiffrin, la regina che non si atteggia
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Esterno giorno, 83 d.V. Dopo l'era Vonn si intende. Mikaela Shiffrin, a 27 anni, si incorona e diventa la più forte sciatrice di tutti i tempi. Vincendo il gigante di Plan De Corones, centra 83 sigilli e un sorpasso che nemmeno Dino Risi avrebbe orchestrato meglio. Minnesota targato Lindsey, contro Colorado a trazione Shiffrin: è stato un far west, ma doveva finire così. Ci sono voluti tutto gennaio e una decina di gare: Shiffrin ha iniziato l'anno vincendo a Zagabria, ha agganciato la collega a quota 82 in Slovenia, poi una serie di gare buonissime, fra podi, quarti posti e top ten e la suspence che sale. Ieri sempre in gigante, è giunta l'ora di cambiare era. E di far iniziare la sua. Mika, l'imbattibile, Kaela, la fenice che rinasce dai dolori. Ognuno la chiami come vuole. La più forte è lei. Il pomo della discordia, fra una signora dello sci e la ragazzina che ha bruciato le tappe, si è trasformato in corona. E resta in America e quindi è hollywoodiana assai: dorata, impegnativa, fa pendant con occhiali altrettanto glamour che lei indossa un po' per scherzo, mentre si presenta sul podio con treccine da matricola. Perché Shiffrin è così: regina senza averne mai l'aria. Inutile chiederle quanto impiegherà ad agganciare anche le 86 vittorie di Ingemar Stenmark: dopo 238 gare in un decennio, con il 18simo sigillo fra le porte larghe, oltre a 51 slalom, 5 superG, 3 discese, 3 city event, 2 paralleli e 1 combinata, semplicemente succederà e - come dicono dalle sue parti - «And counting», non ci si fermerà li. La quinta coppa overall è già ipotecata e i record si sono sempre squadernati rapidissimi, nella sua giovane carriera: vince in Coppa e ai Mondiali a meno di 18 anni e a meno di 19 è già oro olimpico.

Per questo appuntamento col destino è bello che accanto a Mika ci siano due principesse. Seconda, con un abbozzo di sorriso, Lara Gut Berhami. Terza, sorriso largo, è Federica Brignone. Minimo comun denominatore? Sono le più polivalenti in circolazione, hanno entrambe vinto anche una coppa overall. Ed è bellissimo che con la più forte di sempre, ci sia la più forte delle azzurre: Federica Brignone aggancia il 53simo podio, il quarto in stagione. China il capo, durante la premiazione, a ricevere proprio da mamma Ninna Quario la medagliona trofeo di Plan de Corones, ma la corona in azzurro la porta lei e se lo deve ricordare quando le nubi e pensieri di ritiro le attraversano la mente di 32enne e le fanno dire «Credevo di aver sbagliato tutto». Brignone è così: oggi ci riproverà subito, nel secondo gigante sulla pista Erta (Dirette Tv 10.30 e 13.

30) dove intende cambiare marcia anche Marta Bassino, ieri solo decima. Il pettorale di leader del ranking passa dopo 7 podi - per una cinquantina di punti a Shiffrin, ma ieri era il suo giorno, oggi può essere un'altra storia.

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