Il sesso pre-partita per calciatori e sportivi in generale fa male? Conziziona in negativo le prestazioni? A queste domande è difficile rispondere e negli anni sono stati fatti diversi studi ma una risposta definitiva non è mai stata fornita. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera l'autorevole Journal of Sport Science ha messo in evidenza la ricerca di un fisiologo brasiliano, Leonardo De Sousa Fortes, che insieme alla sua equipe di ricercatori dell'Università di Peralba, Rio Grande e Maringà, ha invece fatto tutt'altro studio che evidenzia come lo stare troppo sui social network o attaccati ai videogames faccia più male rispetto al sesso.
Il fisiologo in questione avrebbe selezionato 25 calciatori professionisti dei campionati brasiliani corrispondenti alla serie B e C italiana, con un'età media di 23 anni. De Sousa e i suoi colleghi li hanno valutati fisiologicamente per poi far loro disputare tre serie di tre match regolamentari variando ogni volta il protocollo del pre-partita.
Nel primo test i calciatori, circa due ora prima dell'inizio del match, avevano la facoltà di rilassarsi per 30' minuti davanti al televisore per guardare un film, nel secondo avevano piena libertà di poter smanettare con i loro smartphone sui social, Twitter, Instagram, Facebook, mentre nel terzo potevano tranquillamente giocare a Fifa 2018 alla Playstation, sempre per trenta minuti.
La statistica ha poi evidenziato come gli atleti che avevano giocato ai videogames avevano poi sbagliato di più in partita con l'8,3% dei passaggi sbagliati. Chi si era rilassato sui social ha sbaglito circa il 7,3%, mentre i più efficaci erano stati coloro che si erano rilassati guardando un film.
Questi calciatori erano stati poi valutati con un altro test, quello di Stroop, in cui vedi su uno schermo delle parole ma devi dire di che colore sono. Chi aveva visto il film in televisione ha risposto ocn una media di tre decimi, mentre i social addicted e chi aveva fruito dei videogames ci ha messo il triplo. Morale chi si concentra troppo su social e videogiochi fa più fatica mentale di chi non li utilizza, altro che il sesso.
Secondo questi ricercatori, tilizzare troppo gli smartphone aumenterebbe nel nostro corpo la quantità di adenosina, responsabile dello stress, e questo ridurrebbe la dopamina che invece regola il movimento: "È probabile che l' uso dei videogiochi e/o dei social riduca l' attività elettrica nelle aree della corteccia cervicale frontale responsabili della flessibilità cognitiva, rallentando il processo decisionale e indebolendo la capacità di interpretare e anticipare i movimenti degli avversari".
Antonio Conte, qualche settimana fa, aveva spiegato la sua teoria sul sesso prima di qualsiasi evento sportivo: "In periodo di competizione, il rapporto non deve durare a lungo, bisogna fare il minor sforzo possibile, quindi restando sotto la partner".
Chissà se l'allenatore dell'Inter avrà letto questa ricerca fatta dal fisiologo De Sousa che non ha preso in esame il sesso pre partita ma che ha studiato come forse facciano più male social e videogames ai calciatori o agli sportivi in generale.
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