Il mondo calcio, in Italia, riesce a capovolgere qualunque credo in nome di un alibi che salvi i calciatori. L'ultima ci dice che Mourinho non è più un grande motivatore come fosse un Simone Inzaghi qualunque. Inter e Roma perdono contro le piccole squadre: dunque, colpa dei tecnici che non motivano adeguatamente. Difficile raccontarsi, invece, che calciatori profumatamente pagati spesso commettono errori e ingenuità da asilo infantile del pallone: troppo faticoso capirlo e ammetterlo. Viva gli alibi, che nascondono anche errori societari. In tal senso l'Inter fa scuola. Partendo proprio dal tempo di Mou, da tutti rimpianto, vedete cosa è capitato agli allenatori nerazzurri malamente cacciati nemmeno fossero pivelli: qualche insuccesso, ma pure vittorie doc. E parliamo di tecnici che avevano vinto anche prima. Benitez, tecnico di ottimo pedigrèe, è stato allontanato in pochi mesi, giusto il tempo di vincere la coppa del mondo per club. Ma negli anni seguenti andrà a conquistare la prima Europa league del Chelsea, un paio di coppe nazionali con il Napoli e chiuderà anzitempo con il Real che, quell'anno, vincerà la Champions ma senza di lui. Gasperini venne licenziato frettolosamente, eppure il tempo ha parlato per lui. Ranieri seguì Gasp, ma con ugual sorte: passò poi dal Monaco dove ottenne un ottimo 2° posto dietro al Psg e vinse l'impensabile titolo Premier con il Leicester. Mancini, dopo la seconda vita interista, ha conquistato l'Europeo da ct dell'Italia. Pioli, finito nell'anno trita tecnici dopo De Boer, ha conquistato lo scudetto con il Milan: con un grazie proprio all'Inter. Infine Spalletti, per il quale la storia milanese ebbe brusca interruzione, sta portando il Napoli al terzo scudetto.
In questo sfogliare di allenatori alla porta, solo Leonardo, Stramaccioni, Mazzarri e De Boer sono tornati realmente in ombra. Invece Conte sta già rifacendo le valigie da Londra, secondo antiche abitudini: se non vince, scappa. Magari per tornare all'Inter.
Allora che dire? Se lontano da Milano i tecnici vincono, forse il problema non sono gli allenatori: piuttosto i calciatori e vada sotto accusa chi li sceglie. Serve una società forte e con occhio lungo. Inzaghi rischia il posto anche per errori altrui. Ma visti i successi ottenuti dai colleghi lontani dall'Inter, forse c'è da augurargli di fare la stessa fine.
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