Vuelta, lo Squalo attacca in salita e ora è 2°

Nibali stacca tutti i rivali tranne Froome. "Me la gioco fino alla fine"

Vuelta, lo Squalo attacca in salita e ora è 2°

Froome c'è, c'è sempre, non molla mai, nemmeno di un centimetro, ma c'è anche Vincenzo Nibali, lo Squalo dello Stretto, che allarga gli orizzonti e accorcia la classifica.

Ieri, sul primo vero arrivo in salita di questa Vuelta, sul primo traguardo montano posto in cima all'osservatorio astronomico di Calar Alto, sono in tanti a vedere le stelle, anche se il tempo è bigio e lassù soffia un vento gelido. Tappa dura e selettiva, senza esclusioni di colpi. Vince un giovane colombiano di soli 23 anni, Miguel Angel Lopez, il vice Aru: sarà questo ragazzino il futuro delle corse a tappe per il team kazako, visto l'ormai certo addio di Aru diretto verso la UAE Emirates di Beppe Saronni. Alle spalle di Lopez Chris Froome e Vincenzo Nibali, staccati di soli 14.

Il siciliano è in ogni caso il grande protagonista di giornata. Sulla prima vera salita lunga e di resistenza, fa vedere le sue doti di grande passista e combattente ed è lui, dopo aver fatto lavorare a fondo i propri compagni di squadra (in particolare il fratello Antonio, con Visconti e Pellizotti, ndr), a scatenare l'inferno in una giornata invernale. Ci prova in un paio di occasioni, a una dozzina di chilometri dal traguardo, quando fa la selezione e porta via Froome e fa fuori Chaves e Aru, e poi a 1800 metri dal traguardo forse un po' presto -, quando sembra poter staccare tutti, ma poi deve subire la reazione e il rientro di Lopez e Froome. «È stata una tappa molto dura ha spiegato il siciliano -, ma le sensazioni sono buone. Sto bene e sono risalito al secondo posto. Chris (Froome, ndr) è stato molto bravo a difendersi e a resistere, ma la Vuelta non è ancora finita. Non sarà facile ribaltare la situazione, ma io questa corsa me la voglio giocare fino alla fine».

Nello spettacolare braccio di ferro tra i grandi sull'ascesa finale è "saltato" Nicolas Roche, che era secondo della generale, Contador ha pagato una ventina di secondi, mentre il campione d'Italia Fabio Aru è arrivato con un distacco molto più pesante di 1'30. Non bene neanche l'altro colombiano Esteban Chaves che ha perso alla fine 1'50".

Al termine della prima tappa di alta montagna Chris Froome, scortato anche oggi da un superlativo Gianni Moscon, guida la generale con 1'19" di vantaggio sul nostro Vincenzo Nibali, che ha scavalcato nella generale Chaves, che ora è scivolato al terzo posto con un distacco di 2'33 dalla maglia rossa Froome. Aru resta sempre 7° a 2'57. Da segnalare anche il ritiro di Domenico Pozzovivo.

Oggi la Vuelta

prosegue con la dodicesima frazione: 160,1 km da Motril ad Antequera che almeno sulla carta non dovrebbe provocare sconvolgimenti in classifica generale. Si torna a salire sabato e domenica, con due tappe da non perdere.

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