Non si placano le polemiche sulla vicenda relativa alla disputa in Arabia Saudita della partita di Supercoppa italiana tra Juventus e Milan, in programma il prossimo 16 gennaio a Gedda. Dopo il polverone suscitato dai limiti di accesso allo stadio imposti alle donnedall'organizzazione locale, ecco arrivare la risposta piccata di Giovanni Malagò.
Il presidente del Coni, non nuovo ad alzare il tiro contro il governo dopo la norma (annunciata dal sottosegretario Giorgetti e inserita nell'ultima manovra di bilancio) per la riforma del Comitato olimpico, in un'intervista a Radio Anch'io ha difeso la scelta di Federcalcio e Lega di giocare in Arabia Saudita.
"La Lega di Serie A ha fatto un bando e l'offerta migliore è stata quella dell'Arabia Saudita, un Paese che vuole promuovere il calcio nel proprio territorio. Negli ultimi giorni, è sorto il problema che le donne non possono entrare in tutti i settori dello stadio di Gedda, ma non dimentichiamoci che fino a poco tempo fa le donne allo stadio non potevano proprio entrare, così come non potevano guidare e tante altre cose che ora invece possono fare. Poi tutto quello che succede in Arabia - ha continuato il presidente del Coni - non mi trova d'accordo. Anzi, è da condannare. Ma se non fosse stato il caso di giocarlo si doveva dire prima e ricordo anche che il nostro Paese ha tanti accordi commerciali con l'Arabia senza che nessuno lo ritenga scandaloso". "Infine - ha concluso ironicamente Malagò - in Italia stiamo facendo la danza della pioggia per riuscire a rivedere la Nazionale ai prossimi Mondiali di calcio. Mondiali che si svolgeranno nel 2022 in Qatar, un paese che ha leggi anche più restrittive dell'Arabia Saudita".
La sede di svolgimento della partita di Supercoppa era stata resa nota lo scorso 5 dicembre, mentre la notizia di un accordo triennale tra Lega ed Arabia Saudita per giocare nel Golfo persico la sfida tra le vincitrici di scudetto e Coppa Italia era apparsa addirittura a giugno. In entrambi i casi, non c'erano state polemiche, scoppiate a due settimane dalla sfida di Gedda a causa delle restrizioni imposte dagli organizzatori al pubblico femminile, con la maggior parte dei settori dello stadio riservati agli uomini. Decisione criticata da tutta la politica italiana.
A questo proposito, il segretario della Lega Matteo Salvini aveva commentato in una diretta Facebook: "Intermezzo calcistico: che la supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate dagli uomini è una tristezza, è una schifezza: io quella partita non la guardo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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