Superman esiste davvero e si chiama Paltrinieri. "Per amicizia e passione"

A Budapest sua la 10 km e secondo oro. Argento per Acerenza di cui sarà testimone di nozze

Superman esiste davvero e si chiama Paltrinieri. "Per amicizia e passione"

Superman esiste e si chiama Greg. Anzi, SuperGreg. Ed è capace di imprese colossali: come conquistare un oro mondiale sia in piscina che nel mare. Dopo il trionfo nei 1500 in vasca, a Budapest il carpigiano fa sua anche la 10 km in acque libere. Immenso Paltrinieri, più forte di tutto, del caldo torrido (36 gradi, 28 in acqua), della stanchezza accumulata dopo dieci giorni di gare. Nei quali ha raccolto la bellezza di quattro medaglie: oltre ai due ori, infatti, ci sono l'argento nella 5 km ed il bronzo in staffetta, entrambe ottenute sempre nel fondo. Un poker fenomenale, per il fenomeno Greg. Che ieri ha anche fatto gioco di squadra. Dietro di lui, infatti, si è piazzato l'amico Domenico Acerenza, compagno di tante battaglie in allenamento, per una doppietta da sogno, l'ennesima prova che tra i giganti di questo sport ci siamo noi. «Primo e secondo è la cosa più bella che potesse succedere commenta Paltrinieri -. Quando sono partito sentivo che dietro di me c'era lui e non il tedesco Florian Wellbrock, perché Mimmo lo sento da come mi tocca i piedi nuotando, mi ha fatto da scudiero e lo ringrazio. Siamo veramente grandi amici con Acerenza, ci siamo allenati tanto tempo insieme ad Ostia. Sarò anche il suo testimone di nozze fra sei mesi».

Conferma Mimmo, 27enne lucano di Potenza, promesso sposo di Nicoletta: «Sì, siamo tutti e due super motivati, sempre pronti a dare il massimo. Questo ci ha portato a migliorare. Siamo amici nella vita e ci fidiamo l'uno dell'altro. Il risultato è frutto anche di questo affiatamento». È proprio vero che ogni supereroe ha bisogno di una spalla. «Io spiega Greg - sono uno che non si accontenta mai. Nell'allenamento dovreste venire per vedere cosa ci diciamo. Siamo sempre lì ad insultarci! Ci piace così, in maniera scherzosa. Quando lo batto glielo rinfaccio in allenamento. È una gara infinita».

In passato, l'avversario in vasca era Gabriele Detti. Ma con Mimmo il legame d'amicizia sembra più profondo. «Con Gabry era simile, facevamo gara su ogni cosa. Ma adesso forse anche più di prima. È davvero una competizione ogni giorno e se siamo arrivati a questo punto è perché non ci accontentiamo mai di quello che facciamo».

Dopo la gara degli 800, nella quale ha chiuso ai piedi del podio, SuperGreg non si è dato per vinto. «Pensavo che sarei tornato a casa con 0 medaglie. Avevo nuotato così male e teso che forse in realtà mi serviva solo rompere il ghiaccio con una gara. Ero convinto di poter fare bene a questi Mondiali, mi sentivo bene. Dopo quella gara sono arrivati dubbi e preoccupazioni». Spazzati però via con una prestazione mostruosa sui 1500 metri, la distanza dell'oro olimpico di Rio 2016.

«A quel tempo, io che facevo solo i 1500 non avrei neanche potuto immaginare che sarei arrivato a vincere 4 medaglie ad un Mondiale. Nel corso degli anni, mi sono evoluto come nuotatore e sono diventato più completo». Con un amico di nome Mimmo in più.

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