Tamberi al Golden Gala insegue la perfezione. "Voglio l'oro olimpico"

L'azzurro in gara a Firenze dopo uno stop e la difficile gara in Olanda: "Sono fiducioso"

Tamberi al Golden Gala insegue la perfezione. "Voglio l'oro olimpico"

Il fastidio al piede destro, ormai, è alle spalle. Gianmarco Tamberi, stella del salto in alto mondiale, ha dovuto rinunciare agli Europei a squadre di Chorzow, in Polonia, ma è tornato in pedana già domenica scorsa al meeting di Hengelo, in Olanda, giungendo terzo con 2.20, ma in una situazione ambientale complicata. «La stagione indoor è stata eccellente - osserva Gianmarco , avendo saltato 2.34 e, due volte, 2.35, e questo mi rende fiducioso in prospettiva Olimpiadi. Sto lavorando bene, con continuità e senza problemi. In particolare, sono riuscito, in questo periodo, a metabolizzare dei meccanismi tecnici che cercavo da anni e farlo ora è stato molto importante».

Fondamentale, comunque, al di là dell'esigenza assoluta di funzionali carichi in allenamento, rimane sempre la gara: «Durante la competizione, infatti conferma Tamberi -, si verificano delle attivazioni neuro-muscolari tali da sistemare dei difetti che, in allenamento, è quasi impossibile determinare. In allenamento, si tende a cercare la perfezione del gesto, mentre, in gara, lo si trasforma in performance». Con i suoi 189 centimetri di altezza, il ventinovenne di Civitanova Marche ha seriamente rischiato di divenire un professionista del basket, cui si è dedicato dai 4 ai 17 anni: «A 14/15 anni ho iniziato a partecipare, contestualmente alla pallacanestro, a delle gare studentesche di salto in alto e, dato che ottenevo ottimi risultati, quasi senza allenamento, ho scelto di concentrarmi su questa specialità a partire proprio dai 17 anni. Si tratta di una naturale predisposizione fisica che mi ha indotto, però, fin da subito a pretendere moltissimo da me stesso».

In un momento delicato della sua carriera, dopo un 2019 costellato da diversi infortuni, la Casa orologiera giapponese Seiko ha creduto in lui, avviando una partnership in qualità di Friend of the Brand: «Sono molto grato sottolinea Gianmarco -, perché ha avuto sempre fiducia in un mio ritorno ai massimi livelli. Con loro condivido la ricerca della perfezione, per parte mia, nel calcolo delle frazioni di secondo a contatto con il terreno durante l'esecuzione del salto e, per parte loro, nel perseguimento della precisione». Una tensione costante mirata anche alla velocizzazione degli ultimi 4/5 passi prima del salto che, precisa Tamberi, «deve avvenire senza arretrare con le spalle, cosa tanto più complicata quanto più si è rapidi nel presentarsi di fronte all'asticella». E, allora, spalle avanti e coraggio, a partire da questa sera, al Golden Gala Pietro Mennea, a Firenze, dove Gianmarco sarà tra i protagonisti. Poi, lo attendono tre/quattro gare prima delle Giochi Olimpici di Tokyo.

«Il mio sogno più grande è l'oro alle Olimpiadi - conclude Gianmarco -. Non penso più di tanto al record del mondo». Tamberi, senza alcun dubbio, dopo la dolorosissima rinuncia alle Olimpiadi di Rio nel 2016, è in credito con la buona sorte. Dunque, chissà...

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