La maledizione dei tiri dal dischetto è qualcosa di legato generalmente alle compagini Nazionali e gli Azzurri (ma l'Olanda potrebbe farci lezione, ndr) lo sanno bene. Tuttavia il fatto che in Nazionale il rischio di sbagliare un rigore importante lo si corra tendenzialmente una volta ogni 24 mesi, vista l'alternanza tra Mondiali ed Europei (o altre manifestazioni continentali, come ad esempio la Coppa America) fa si che lo stress sia gestibile, ma quando gli errori cominciano a sommarsi ogni settimana, perchè a sbagliare sono giocatori della tua squadra di club, allora la questione cambia. Per avere una conferma basta vedere cosa sta succedendo al Torino e quale sia lo stato d'animo di tifosi e tecnico dopo che El Kaddouri ha sbagliato un rigore 20 giorni dopo un altro errore, quello di Larrondo.
L'Argentino all'esordio in campionato ha, infatti, fallito il rigore che poteva portare il Toro in vantaggio contro la banda di Mazzarri, confermando come i Granata abbiano difficoltà con Handanovic davanti (come molti, del resto visto la percentuale di penalty neutralizzati dal portiere sloveno), che già l'anno scorso aveva parato un rigore ad una punta del Toro: in quell'occasione fu Cerci a sbagliare. Nel posticipo della terza giornata, perso con il Verona, a prendersi la responsabilità del penalty è stato El Kaddouri, ma l'esito è stato comunque infausto.
E dire che i primi tre rigori della stagione, tutti assegnati al Toro nelle partite dei preliminari di Europa League, erano stati tutti realizzati. Poi c'è stata questa inaspettata inversione di tendenza. Tuttavia, a tutti quei tifosi che rimpiangono Cerci e Immobile, va ricordato come i due gemelli del goal l'anno scorso abbiano fallito anche loro dagli undici metri, il che conferma che probabilmente è solo il caso ad accanirsi sul Toro.
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