Il triplete magico della Goggia la incorona fra le grandi

Nella storia: solo Seizinger e Vonn erano riuscite a dominare l'intero weekend. Bene la Brignone quinta

Il triplete magico della Goggia la incorona fra le grandi
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Sofia fa triplete: non parla portoghese come il miglior Mourinho, ma questa è la miglior Goggia e sulla Olympic Men's Downhill di Lake Louise fa quello che aveva detto. Voleva tre tituli, quelli che le erano già sfuggiti in altre tappe dove aveva dominato in discesa, addormentandosi in superg. Voleva un posto nella storia delle vincitrici onnivore come Katia Seizinger e l'amica Lindsey Vonn, le uniche capaci di un tris servito caldo sulla stessa pista, nella stessa tappa. E così Sofia ha fatto: 104simo sigillo delle azzurre nel circo Bianco, 35° podio, 14esima vittoria, la quarta in un superg, ora Goggia veleggia ad una lunghezza da Isolde Kostner, due da Deborah Compagnoni e Federica Brignone, ieri ottima quinta (53/100). Goggia ha osato ogni traiettoria, muovendosi sul bianco della neve, come su quello della tastiera del pianoforte con cui si rilassava in questi giorni nell'hotel canadese vista lago di questo angolo di British Colombia.

Ora in molti vorrebbero ribattezzarlo Lake Sofia, per la regina azzurra della velocità. In ginocchio senza sedile, Goggia ha suonato Liszt ed Einaudi. In pista, invece, le ha suonate a tutte: a 11/100 resta una pur ottima Lara Gut Berhami, su una pista che non ha mai gradito. Terza a 44/100, si infila ancora, come nella prima discesa, Mirjam Puchner.

Questo gigantone, intermittente, incostante a tratti travestito da libera, ha esaltato anche le altre azzurre, con 4 ragazze nella top 15. Dietro a Brignone e a Shiffrin (58/100) che si infila sesta, ecco Elena Curtoni (64/100), in lizza con le migliori fino all'ultimo segmento e poi sbilanciata sul salto finale che ne ha beffate molte. Goggia taglia il traguardo, il sorriso già stampato in faccia, si inchina come un moschettiere, perché anche lei è una e trina, e sa che chi fa per sé fa per tre, anche se le sue parole di ringraziamento sono per il gruppo, lo skiman innanzitutto, che ultimamente le arma i piedi come missili.

La campagna americana termina qui: sabato e domenica tutte a Sankt Moritz con due superg che Shiffrin potrebbe disertare. Anche gli uomini sono pronti a tornare in Europa e faranno tappa a Val D'Isere per gigante e slalom nel fine settimana.

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