Pensavamo fosse una patologia limitata a Ibrahimovic. E invece il mal di pancia da calciomercato è un virus contagioso. Si sta diffondendo in tutta la Serie A, anche se ancora non si può parlare di epidemia. I casi più eclatanti al Napoli, alla Fiorentina e alla Juventus. Ma stomaci rumorosi pure a Milano e Roma. Edinson Cavani, dopo essere intervenuto in prima persona dal ritiro dell'Uruguay, rimanda in avanscoperta la famiglia. Prima la madre («Mio figlio tratta con Real e Manchester City»), poi ieri il padre Luis («Edi vuole andare a Madrid, ma non può dirlo pubblicamente per rispetto del Napoli»). Dall'Inghilterra parlano di un rialzo del Chelsea, arrivato a 52 milioni di euro. Ancora troppo pochi per il presidente De Laurentiis, che non si smuove dai 63 tondi, tondi, della clausola rescissoria. Almeno per ora, nonostante i tentativi di ammorbidirlo.
Jo-Jo e Marchisio. Se la telenovela Cavani va avanti, tutto fermo sul fronte Jovetic. Il braccio di ferro, però, tra i Della Valle e il montenegrino prosegue sotto traccia. Jo-Jo è uscito allo scoperto settimana scorsa: vuole la Juventus e al momento non valuta altre opzioni. La Fiorentina lo cederebbe volentieri, ma solo all'estero e per i 30 milioni pattuiti la scorsa estate con lo stesso giocatore. Il problema per i viola è che la situazione d'impasse si riflette pure sulle trattative in entrata. Non è un segreto che Pradé ha trovato un accordo con Mario Gomez da quasi una settimana e ieri il ds ha pranzato a Milano con l'agente Vlado Lemic per limare i dettagli. L'acquisto del bomber del Bayern però è legato di fatto alla cessione di Jovetic e i tempi lunghi potrebbero far saltare l'affare. Lemic ha fissato un ultimatum: chiudiamo settimana prossima o addio. A proposito di bianconeri, dal Brasile sono arrivate le parole di Claudio Marchisio, un po' inquieto per le voci di mercato provenienti da Torino. Conte considera incedibili Vidal e Pogba, meno il Principino. «Voglio capire se sono ancora importante per la Juve», ha sinistrosamente chiosato Marchisio. In realtà Marotta ha bisogno di far cassa per il colpo in attacco e in caso di offerta irrinunciabile è disposto a sacrificarlo. Il Monaco ha le antenne puntate su Torino.
Inter e Milan. Casi spinosi. Qualche nube pure su Milano. All'Inter sono in bilico due big come Handanovic e Guarin. Il portiere ha gettato subito acqua sul fuoco. «Resto». Peccato poi abbia aggiunto una postilla poco rassicurante. «Salvo sorprese
». Quali? Che il Barcellona alzi l'offerta per il portierone a quota 30 milioni. L'Anzhi ha invece smentito con un comunicato ufficiale l'interesse per il centrocampista colombiano. «Ci usano solo per alzare il prezzo», il virgolettato dei russi. Sarà, ma questo significa che Guarin è in vendita? Anche qui la posizione dei nerazzurri è chiara: o il Tottenham arriva a 25 milioni o non se ne fa niente. I soldi saranno poi reinvestiti sul mercato: Isla, Nainggolan e Osvaldo i nomi caldi. Il Milan ha invece salutato Ambrosini. Bocce ferme per Robinho (solita tiritera col Santos) e Boateng (poche conferme sull'offerta del Besiktas), il sacrificato per lo sbarco in rossonero di Tevez sembra sempre di più essere El Shaarawy. Dal Brasile il Faraone non lascia trapelare nulla e il suo agente Roberto La Florio fa spallucce. «Noi non sappiamo nulla», ripete il procuratore.
La nuova Roma senza De Rossi? Prende forma la nuova Roma di Garcia. Con Benatia, primo acquisto, ma forse senza De Rossi. I giallorossi stanno cercando un centrocampista, sfidando l'Inter per Nainggolan e provando a sondare la pista Paulinho. Un indizio sulla posizione di Capitan Futuro, non più così stabile nella Capitale.
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