È un'intervista amorevole e allo stesso tempo severa quella rilasciata da Carolina Kostner al Fatto, che ripercorre non solo la storia d'amore - e di fiducia - con Alex Schwazer, ma anche i momenti più difficili: quelli riguardanti il doping.
Nonostante Carolina sia stata squalificata, per "non aver denunciato il fatto", per 4 anni e 3 mesi, continua a difendersi, dichiarandosi estranea dai fatti. Lo ripete più volte nell'intervista: "Tutto quello che ha fatto, l'ha fatto di nascosto. Lo sa lui e lo so io".
La mattina in cui si presentò il controllore antidoping, Schwazer le disse: "Se è il controllore antidoping digli che non ci sono perché ho dato la reperibilità a Racines". Lei acconsentì, ma una volta uscita, si accorse che il controllore era ancora lì. Schwazer accettò allora di fare il test la sera stessa, ma la Kostner aveva già preso la sua decisione: "esco e quando torno non devi più essere qui, prendi le tue cose e vai a fare il test".
Dice di non sapere nulla, di non aver mai pensato che il fidanzato si dopasse e di esser venuta a conoscenza di ciò solamente dopo che erano arrivati i risultati: "L'ho saputo solo quando me l'ha detto in faccia. Cioè dopo che erano arrivati i risultati del test. Quando ho saputo della positività di Alex, mi sembrava impossibile che il motivo fosse il doping. Sono uscita di casa prima che potesse darmi alcuna spiegazione, senza dirgli una parola".
Carolina si sente profondamente tradita, dichiarandosi ora incapace di fidarsi delle persone: "quello che mi è successo mi ha cambiata
profondamente. Non so quanto ci vorrà prima che torni a fidarmi di qualcuno".Non prova rancore, solo delusione. Accresciuta da una punizione più alta rispetto a quelle comminate agli atleti squalificati per doping.
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