A Tokyo, nella prova di cross-country, gli tolsero la pedana che nei giorni di prova c'era e finì per volare nel vuoto picchiando violentemente la schiena. Fine del sogno olimpico per Mathieu Van der Poel, il polivalente olandese. L'altra sera è stato persino arrestato alla vigilia della gara in linea su strada dopo un alterco notturno in albergo con dei vicini parecchio rumorosi che non gli facevano chiudere occhio.
Era tra i grandi favoriti alla corsa alla maglia iridata MVDP, un osservato speciale che è finito alla sbarra. Altro che sogno iridato per il 27enne fuoriclasse olandese, per lui nemmeno la possibilità di prender sonno e ieri, nella sfida sul circuito della città costiera di Wollongong, a sud di Sydney, si è dovuto ritirare dopo appena 32 km di corsa. «È vero, sì. - ha detto l'olandese all'emittente belga Sporza -. C'è stata una piccola disputa. Sono andato a letto presto e alcuni bambini hanno trovato indispensabile bussare in continuazione ad ogni porta del corridoio dove era la mia stanza. Dopo un po' la cosa mi ha stufato e ho chiesto di smettere non proprio gentilmente. A quel punto è stata chiamata la polizia e sono stato portato via, qui sono piuttosto severi. Non sono tornato nella mia stanza fino alle quattro del mattino. Non è certo l'ideale».
Van der Poel è stato rilasciato su cauzione e domani dovrà comparire davanti a un giudice di Sydney. Le autorità australiane gli hanno sequestrato il passaporto.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti si è appreso che due ragazzine adolescenti di 13 e 14 anni, avevano bussato più volte alla porta della camera di Van der Poel
perché volevano entrare. Il ciclista, che stava dormendo alla fine si sarebbe alzato e avrebbe trattato in malo modo le due adolescenti, provocando prima l'intervento del personale dell'albergo e poi quello della polizia.
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