Il Var del Var è l'unica via. E a Firenze si riprende...

Il calcio pensa di essere inattaccabile, accetta il Var ma non lo migliora, anzi lo rende più tossico

Il Var del Var è l'unica via. E a Firenze si riprende...
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Fiorentina-Inter, giovedì sera, riprenderà dal Var. Fu quello l'ultimo episodio discusso, prima della sospensione per l'accaduto ad Edoardo Bove. L'arbitro Doveri annullò il gol di Lautaro dopo che il Var aveva accertato che il passaggio di Dumfries al capitano era avvenuto con il pallone che aveva oltrepassato la linea laterale, il gioco era proseguito ma il team di Lissone aveva accertato l'irregolarità del gol. A termini burocratici di regolamento, dunque, il gioco dovrebbe riprendere dalla rimessa in gioco effettuata dalla Fiorentina al minuto 17 del primo tempo, entrambe le squadre dovranno utilizzare gli stessi calciatori (eccetto quelli ceduti o infortunati) registrati nella nota ufficiale di gara ma non potranno schierare i nuovi acquisti, Folorusho, Pablo Marì, Ndour, Zaniolo per i toscani, Zalewski per i milanesi, questo senza una vera logica di puro agone sportivo ma in piena linea con la mentalità burocratica di chi scrive le regole. Il calcio pensa di essere inattaccabile, accetta il Var ma non lo migliora, anzi lo rende più tossico a dipendenza totale di interpretazione e non di applicazione delle regole di gioco, paradossalmente ha finito per delegittimare la figura e il ruolo dell'arbitro stesso che si consulta e decide ciò che altri hanno deciso per lui, anche sbagliando. Gli episodi dell'ultima giornata lo confermano, al di là dei soliti lamenti di allenatori che si considerano vittime del sistema, insinuano ma non fanno mai nomi e cognomi dei mandanti.

La soluzione? Non certo il var a chiamata perché strozzerebbe ulteriormente lo spirito del gioco, nemmeno una separazione delle carriere tra arbitri e varisti ma forse una consulenza attiva e continua di ex calciatori e allenatori che hanno una competenza di campo nettamente superiore a quella dei giudici i quali spesso non entrano nello spirito agonistico della partita ma, come impiegati del catasto, decidono, applicano senza spiegazione, addirittura esibendo i cartellini e voltando le spalle al calciatore punito, come ulteriore segno di distacco. In tal senso, per paradosso, il Var del Var non farebbe male.

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