C’è il morto. «Si chiamava Salah Abbas Habib» hanno fatto sapere gli attivisti sciiti di al-Wefaq, il principale movimento di opposizione al governo bahreinita. Probabilmente è rimasto mortalmente ferito negli scontri della sera prima. Aveva 37 anni. Sul corpo, ma le voci non sono confermate, ferite da arma da fuoco. Al momento del rinvenimento, le ultime libere per la pole del pomeriggio erano appena iniziate. Fatto sta, anche ieri a migliaia in strada, assembramenti vari e scontri con la polizia lungo la strada che collega il circuito alla città.
Il carrozzone della F1 è però ormai in discesa, difficile fermarlo, corre veloce verso la conclusione dell’evento e il suo apice: il Gp di oggi. Ieri nel paddock è intervenuto anche il presidente Fia, Jean Todt. Ha detto: «Qui è contrario il 10% delle persone. Dovremmo penalizzare il 90% della popolazione? Per cui la mia risposta è no». Cioè sì, avanti col Gp. E ancora: «Tutte le persone con cui ho parlato, all’interno dei team, sono molto felici di essere qui. Mi hanno anche detto che sarebbe stato un errore non venire». E sul manifestante morto: «Non posso commentare qualcosa che non conosco nei dettagli». Questo mentre Ecclestone spiegava che non c’era nulla di voluto nella Force India (il team che venerdì non aveva effettuato le seconde libere per paura del rientro col buio in hotel, ndr) 10ª e però mai o poco inquadrata durante le qualifiche: macché ritorsione ha spiegato Ecclestone, «è solo perché nessuno davanti alla tv è interessato a chi è 9° o 10°».
Quanto alla voce “solo sport”, in Bahrein Vettel ha approfittato di una giornata di grazia sua, della Red Bull che pian piano ritrova il bandolo e di un errorino di Rosberg per piazzarsi in vetta per la prima volta quest’anno, un decimo davanti ad Hamilton che oggi ha pronta la zampata. Non pervenuto Schumi, che continua a espiare il passato glorioso: il team ha pasticciato nel Q1 e le ali mobili non hanno funzionato. Risultato: scatta 17° con gomme nuove e se la sorte dovesse sorridergli potrebbe fare grande rimonta.
E veniamo alle Rosse. Il Cavallino gioca a poker. Ha iniziato in qualifica e proseguirà in gara. Alonso scatta 9° dopo aver lasciato intonse le gomme medie e abortito il giro nel Q3 così da poter essere libero di montare i polimeri che vuole, soft o medie. «Dovremo gestire le gomme sfruttando al meglio i tre treni di medie nuove, l’obiettivo è il 6° o 7° posto... lo so: non è esaltante, ma è ciò che ci consente il nostro potenziale», dirà. E Domenicali: «Il degrado sarà decisivo in questo Gp, noi dobbiamo limitare i danni... Vediamo se la scelta pagherà».
Massa, 14°, sarà su strategia diversa, avendo a disposizione un treno nuovo di morbide. In assenza dell’arma tecnica, la Ferrari è su quella strategica. Sperando funzioni. Sarebbe bella cosa.twitter:@bennycasadei
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