Gianluca Vialli ha combattuto una dura battaglia contro il cancro. L'ex attaccante della Juventus ha voluto raccontare la sua esperienza in un'intervista al Corriere con Aldo Cazzullo. Il suo racconto ha emozionato e commosso non poco i tifosi che sui social hanno voluto mostrare tutta la loro vicinanza al giocatore che ha avuto il coraggio di rivelare un momento così buio della sua vita. Ma nella stessa intervista Vialli parla anche della sua carriera da giocatore e della sua Juventus. Inevitabile un commento sulla Juve di Moggi e su quella retrocessione in B che ha segnato e non poco la storia bianconera: "Quella Juve avrebbe potuto vincere 6 o 7 scudetti su 10, rispettando le regole. Ma poi la gola ha fatto sì che tentasse di vincerli tutti, non rispettando le regole". Poi alla domanda sulle polemiche per i presunti favori arbitrali alla Juve, Vialli risponde così: "Ne ho anche discusso con i colleghi. Vede, un calciatore tende sempre a pensare che gli arbitri stiano complottando contro la sua squadra. A volte diventa uno sprone a reagire e dare il meglio".
Vialli poi parla anche del processo doping che si è chiuso con una assoluzione per la Juve: "Posso parlare per me. Avrei potuto vivere più serenamente quella vicenda, come altri colleghi. Non ce l’ho fatta. Fu un’ingiustizia". Infine la stoccata a Zeman, il grande "accusatore": "Non voglio riaprire vecchie polemiche.
È possibile discutere se sia meglio per una distorsione dare il Voltaren, o andare 15 giorni in montagna a riposare. Non è possibile mettere in dubbio i risultati di una carriera. All’inizio ci ho sofferto. Poi ho capito che se ti preoccupi di quello che pensano gli altri appartieni a loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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