Gianluca Vialli ha chiesto un permesso speciale al club Italia. Da capo-delegazione della nazionale ha chiamato Gabriele Gravina, presidente della figc, per comunicargli la decisione di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali futuri. L'Italia campione d'Europa in carica ha già due appuntamenti fissati in calendario: il 23 marzo a Napoli contro l'Inghilterra e il 26 marzo a Malta, valevoli per il girone di qualificazione per il prossimo europeo. «L'obiettivo è quello - ha poi spiegato lo stesso Gianluca in una nota - di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi». Non è stato una decisione facile quella di staccarsi per qualche tempo dall'amico fraterno Roberto Mancini, dagli azzurri che lo hanno eletto a loro confidente e dai raduni di Coverciano: in questi ultimi mesi gli hanno scandito una nuova vita colorata di azzurro.
Trasparente sul tema fin dall'inizio della malattia, Vialli lo ha ammesso pubblicamente il tormento vissuto: «Decisione presa al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi». Gabriele Gravina gli ha risposto a stretto giro definendolo «un protagonista assoluto della nazionale italiana e lo sarà in futuro», sicuro che «grazie alla sua straordinaria forza d'animo tornerà presto all'azzurro e all'affetto di tutta la famiglia federale».
Vialli, 58 anni, dal 2017 è alle prese con un tumore al pancreas da lui definito l'ospite indesiderato. E nel parlarne apertamente durante un collegamento tv con Ciro Ferrara, Pietro Vierchowod e Roberto Mancini, Vialli ne diede notizia senza tradire cedimenti. Anzi professando sano ottimismo. Spiegò: «L'ospite indesiderato è sempre con me, diciamo che in questo periodo sono in manutenzione». L'ultima apparizione pubblica di Gianluca, scortato dalla Samp degli anni d'oro dello scudetto e della finale Champions di Londra, è datata 26 novembre, a Torino in occasione della prima del docu-film la bella stagione prodotta da rai-cinema, dedicata proprio a quella squadra e ai suoi protagonisti.
Durante la conferenza-stampa di presentazione, Vialli si rivelò una sorta di mattatore monopolizzando battute, firmando ampi resoconti degli episodi più buffi e divertenti di quell'avventura e poi la chiusa per spiegare il senso dell'abbraccio finale di Wembley 2021 subito dopo la conquista del titolo europeo, lui e Roberto, i due gemelli della Samp
tricolore di molti anni prima, avvinghiati al centro del prato inglese. «È stata la chiusura del cerchio, vincere il titolo europeo con l'Italia dove avevamo perso la finale con il Barcellona» la spiegazione didascalica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.