Ci siamo: ecco il primo appuntamento per i big di classifica e di montagna. La tappa di La Zubia è una sorta di test, dal quale potremo capire chi può lottare per la vittoria finale e chi invece sarà tagliato fuori. E anche oggi, come nei giorni precedenti, avremo una frazione divisa quasi a metà: agevole nei primi 60 chilometri, poi nei restanti 100 si ballerà la rumba su e giù, con appena 30 km di strada pianeggiante che separa le ultime due salite. Si parte da Benalmàdena e fino all'imbocco della prima ascesa non c'è in pratica nulla da segnalare, a parte due dentelli che ravvivano appena un profilo altrimenti piattissimo.
Al km. 65 comincia il primo Gpm: l'Alto de Zafarraya è una salita di 2° categoria medio-lunga, dato che raggiunge i 12 km, ma è piuttosto regolare dal punto di vista delle pendenze. Sarà utile per dare una prima scrematura al gruppone, che presumibilmente arriverà qui compatto. Una volta che si sale, non si scende più: dopo la cima, infatti, si prosegue in leggera ascesa fino a raggiungere la zona del rifornimento, piazzato a quota 1000 metri. Segue una breve discesa, poi la strada ricomincia a salire per 5 km circa e quindi punterà di nuovo verso il basso. Questo intenso saliscendi termina al km 111, quando si approccia il secondo Gpm di giornata.
L'Alto de los Bermejales (3° categoria) è breve, poco più di 5 km, e tutto sommato scorrevole, anche se il tratto finale che porta alla cima, senza curve, potrebbe risultare indigesto. Dopo lo scollinamento, una quindicina di chilometri di discesa consentiranno ai corridori di respirare un po', finalmente, e prepararsi alla battaglia finale. Prima di La Zubia, però, ci sono altri 30 km circa di pianura nei quali troviamo, in una collocazione quanto meno singolare, i due sprint intermedi a distanza ravvicinata. Al km. 145 ecco quello di Alhendin, poi 8 km più avanti si sprinterà di nuovo a Granada. Un'altra decina di chilometri di attesa, poi inizierà la salita finale.
La Zubia non è un'arrampicata lunga - sfiora i 5 km - ma si distingue per la sua durezza. Presenta subito pendenze difficili, intorno al 9%, poi allenta un po' la presa ma è una tregua illusoria, perché la strada ritorna immediatamente al 13%.
Caratteristica singolare di quest'ascesa è che non ci sono curve: abbiamo in sostanza 4 km di salita rettilinea che rimane costantemente sopra il 10%, con punte del 12% negli ultimissimi metri. Un pugnale dritto conficcato sopra Granada, insomma, senza alcun punto di riferimento. Servono gambe brillanti, chi non le ha soffrirà non poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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