Il web si scatena negli insulti al colombiano: «Va punito!»Zuniga: «Non volevo far male». E si scusa con O'Ney

Rio de Janeiro Rabbia, rabbia, rabbia, molta rabbia. L'oggetto dell'indignazione dei brasiliani si rivolge contro Zuniga. Il difensore colombiano del Napoli diventa l'uomo cattivo di questo Mondiale per l'entrata con il ginocchio su Neymar: «Colombiano maldito», titola il giornale Ataque, con foto a tutta pagina del «maledetto». I tifosi sono disperati. Cosa si deve fare martedì nella semifinale contro la poderosa Germania senza il fuoriclasse? Mettere Willian? Bernard? Rinforzare il centrocampo? Cambiare schema?
C'è chi assolve Zuniga e chi lo condanna per il fallaccio. In un dibattito su SporTV tra ex capitani campioni del mondo, Carlos Alberto, terzino del Brasile 1970, ritiene l'entrata del terzino del Napoli una casualità. Fabio Cannavaro è in disaccordo: «Neymar non è trasparente». La Confederazione Brasiliana chiede alla Fifa una dura sanzione per il colombiano, nonostante non sia stato nemmeno ammonito. I social network si scatenano nel linciaggio in rete, con insulti persino razzisti, ritenuti crimini in Brasile. Parole tipo «scimmia» e altri termini irreperibili inondano il web. «Se Suarez è stato severamente punito per il morso a Chiellini cosa allora si deve fare a Zuniga?», chiede una tifosa. Il colombiano si difende: «Non c'era cattiveria, è stata un'azione normale di gioco. Do tutto per la maglia del mio Paese, senza mai l'intenzione di far male o imprudenza». E ha scritto a O'Ney: «Voglio inviarti un saluto speciale, Neymar. Ti ammiro, ti rispetto e ti considero uno dei migliori calciatori del mondo. Spero ti riprenderai in fretta».
Inevitabili i paragoni col 1962.

Pelé, re del calcio, fuori dal Mondiale per infortunio nella seconda partita di quel Mondiale e sostituito da Amarildo. Brasile campione. «Ma ora non c'è un altro Amarildo», avvisa Pelé. Ma l'ex Milan, Fiorentina e Roma è ottimista: «Bisogna avere fiducia».

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