Spot Chrysler in Usa per sostenere il Premio Nobel Aung San Suu Kyi

Il filmato appoggia la leader democratica birmana condannata agli arresti domiciliari dal 1989 e segue quello trasmesso in Italia da Lancia. Il presidente Olivier François: «Così rendiamo omaggio a tutti coloro che mettono in gioco la vita per un mondo migliore»

Con il nuovo filmato trasmesso in anteprima oggi, il marchio Chrysler appoggia insieme a Lancia Automobiles e alla comunità internazionale il movimento per la liberazione di Aung San Suu Kyi, leader democratica birmana e Premio Nobel per la Pace nell'anno 1991, condannata agli arresti domiciliari dal 1989. Il filmato, della durata di 30 secondi, è stato inizialmente creato dal marchio Lancia per sponsorizzare il 10° Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace che si è svolto a Berlino il 10 e l'11 novembre ed è caratterizzato dal tema conduttore «abbattere i nuovi muri e costruire i ponti per un mondo senza violenza». Il summit si è svolto nei giorni in cui ricorreva il 20° anniversario della caduta del Muro di Berlino. L'anteprima europea del filmato è stata trasmessa on-air il 12 novembre scorso.
L'organizzazione dei Premi Nobel per la Pace ha guidato l'impegno per sensibilizzare la comunità internazionale sulla causa di Aung San Suu Kyi e rafforzare il movimento per la sua liberazione. Con questo filmato in cui è protagonista Chrysler 300C, il marchio Chrysler dimostra il proprio impegno nell'appoggiare problematiche sociali e nel difendere i diritti umani in tutto il mondo.
«Abbiamo realizzato il filmato per rendere omaggio a tutti coloro che mettono in gioco la propria vita nella speranza di rendere il mondo un luogo migliore - ha dichiarato Oliver François, presidente della Chrysler, nonché ceo di Lancia Automobiles -, in particolare, a chi tra questi uomini e queste donne è ancora prigioniero, come Aung San Suu Kyi. Per Chrysler rappresenta l'occasione per associare l'immagine del marchio agli obiettivi di chi si batte per la pace e per abbattere i muri che dividono le persone. Noi di Chrysler crediamo di fare la cosa giusta e di poter fare la differenza».
Il filmato si apre sulla Porta di Brandeburgo, simbolo della riunificazione della città di Berlino, e prosegue con le immagini del Muro. Mentre vengono mostrate le porzioni ancora esistenti del Muro, una Chrysler 300C prosegue nel suo percorso fino ad arrivare davanti al municipio della capitale tedesca, sede del Summit.
La voce fuori campo pronuncia le parole che accompagnano il breve filmato: «Si possono costruire muri che separano città da città, nazione da nazione, popolo da popolo. Ma è impossibile costruire un muro che separi un uomo dalla sua libertà... Perché la libertà trova sempre una strada per costruire la pace. Questo film è dedicato ad Aung San Suu Kyi. Ancora prigioniera dietro un muro di silenzio».
Quando la Chrysler 300C giunge a destinazione, da altre vetture scendono gli uomini e le donne simboli della pace e della lotta contro ogni forma di oppressione e violenza tra cui Mikhail Gorbachev, presidente dell'Unione sovietica dal 1989 al 1991, Lech Walesa, Presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e Muhammed Yunus, fondatore della Grameen Bank del Bangladesh nel 1983, sostenitore del credito come diritto fondamentale dell'uomo.
Con il crescendo della musica, gli spettatori scoprono che una Chrysler 300C è diversa dalle altre, ovvero bianca. La vettura arriva di fronte al Muro, simbolo in tutto il mondo della libertà negata, e si schianta contro di esso trasformando l'esplosione in un volo di colombe bianche, simbolo universale di pace.
Il filmato sarà inizialmente pubblicato oggi sul sito web del marchio www.chrysler.com e verrà trasmesso on-air per tutto il giorno nei programmi di Fox News «O'Reilly Report», «Hannity's America», «On the Record with Greta» e su «Market Today» di Bloomberg.
Inoltre, coloro che visiteranno il sito del marchio Chrysler avranno l'opportunità di aderire al movimento inviando un messaggio di libertà e solidarietà attraverso il link YourFaceForFreedom.com.

I visitatori potranno sostituire la foto nel proprio profilo di Facebook con quella di Aung San Suu Kyi, scaricabile dal sito. Il 10 dicembre, giorno della consegna del Premio Nobel per la Pace al presidente Barack Obama, la piattaforma Facebook mostrerà i volti di coloro che sostengono la liberazione della leader birmana.

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