Andrea Rossi
Dura, la vita del tifoso. E cara, molto cara, un salasso. Specie se il tifoso è inglese, specie se è terribilmente innamorato della propria squadra, e pronto per essa a immolare lo stipendio. Sedotto da magliette, sciarpe e bandiere. Incapace di resistere a una trasferta di Premier League, non parliamo poi della Champions. E - perché no? - patriottico al punto giusto da non sentirsela di trascurare la nazionale: europei, mondiali e quantaltro. Altre sterline.
Ci va di mezzo una fortuna, qualcosa come 150.000 euro nellarco di una vita. Un gruppo finanziario inglese, la Virgin Money, lha così calcolata: 50 anni di onorata carriera da supporter significano 30.000 euro che se ne vanno in abbonamenti per le stagioni di campionato e 20.000 per i tagliandi di coppa. Ne restano altri 60.000 da dividere tra trasporti, gadget, cibo e bevande. Soprattutto bevande, birra che scorre a fiumi, per cantare più forte o annegare il dispiacere di una sconfitta. Morale, fanno quasi 3.000 euro ogni anno. All inclusive. Per chi non si vuole far mancare niente.
Cè poi chi cerca di limitare i danni, tifoso accanito ma non invasato. Ed è disposto a pagare un prezzo sentimentalmente salato, ritrovandosi però con qualche sterlina in più. Si eliminano le trasferte: meno 50.000 euro. Infine, il supporter pigro. Lo stadio non fa per lui. Meglio starsene comodi a casa, la schiena appoggiata sulla poltrona, le gambe in aria. Football visto in tv: via satellite, cavo, pay per view, digitale terrestre. Lultrà in pantofole non spende più di 22.000 euro. Ed è la vocazione che ultimamente va per la maggiore, soprattutto in Italia, dove gli stadi si svuotano e i salotti si riempiono. Dove i club fanno a gara per siglare contratti milionari con le tv e poco si curano di vedere gli stadi pieni. Oltremanica, per ora, se la passano meglio. Difficile non vedere Anfield Road, Old Trafford o Stamford Bridge stracolmi ogni sabato, nonostante per i sudditi di Sua maestà Elisabetta lo stadio sia ben più esoso: 44 euro in media a partita, contro i 15 di Spagna e Italia e i 10 della Germania.
E sono proprio gli inglesi a guidare la speciale graduatoria dellultrà spendaccione. Ma in Italia i fan non se la passano tanto meglio. In attesa che qualcuno si premuri di rivelare il budget dellultrà italico, limpressione è che anche a casa nostra ci sia poco da stare allegri.
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