Aumentare la capienza per garantire «almeno lo stesso numero» di posti a prezzi popolari del Meazza. Più verde, «fino almeno al 50% del totale dell'area». Cercare «risorse economiche aggiuntive» in modo da destinare «almeno 40 milioni» a progetti da realizzare nei quartieri limitrofi, «a partire da quanto delineato nello Studio d'area Mosaico presentato dal Comune». La giunta Sala al termine del Dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio di Milan e Inter ha recepito ieri alcune delle indicazioni emerse e quelle contenute nell'Odg votato dal Consiglio lo scorso 22 dicembre. E tra le priorità ha fissato anche che il nuovo impianto «dovrà essere allontanato dalle abitazioni di via Tesio, con soluzioni per mitigare l'impatto sonoro» e chiede alle squadre di puntare al «raggiungimento della neutralità carbonica» e alla «minimizzazione dell'impatto ambientale». Nei prossimi giorni il Comune chiederà alle squadre di aggiornare lo Studio di fattibilità accogliendo le modifiche (su cui i club si erano già espresse a favore), più avanti - dopo e Regionali - la giunta dovrebbe approvare la delibera sul pubblico interesse. Prima, il Comune «interpellerà gli enti competenti circa la possibilità che il Meazza venga ricondotto alla categoria dei beni pubblici vincolati». Dopo la querelle con il sottosegretario Vittorio Sgarbi il sindaco Beppe Sala non si accontenta delle garanzie fornite a parole nei giorni scorsi dal ministro alla Cultura Sangiuliano («sullo stadio non c'è alcun vincolo, deve decidere il sindaco cosa fare»), chiederà un atto formale, a Ministero e alla nuova Sovrintendente. É stata nominata Emanuela Carpani. «Valuterà le carte che per me sono abbastanza chiare e se non vorrà mettere il vincolo vorrà dire che darà torto a me. Ma dare torto a me...» ha ironizzato ieri Sgarbi. ».
L'assessore alla Rigenerazione urbana Gianfranco Tancredi è «soddisfatto delle ricadute che avranno i quartieri critici, 40 milioni sono tante risorse con cui potremo realizzare interventi per la comunità» e ribadisce che «mantenere il grande calcio nell'area di San Siro è una priorità, spero che i club accettino le nuove condizioni e che eventuali vincoli non compromettano il tanto lavoro fatto fino ad oggi».
La giunta si è spaccata, l'assessore dei Verdi Elena Grandi non ha disertato la seduta questa volta ma ha scelto di astenersi e anticipa che sull'interesse pubblico voterebbe contro: «Ho ritenuto giusto sin da oggi manifestare la mia posizione in coerenza con quanto noi Verdi abbiamo sempre sostenuto sulla questione stadio».
Posizione chiarita nei mesi e ribadita ieri dal capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi: «Il 99% era contro la demolizione. La giunta ha deliberato un disastro ambientale con due alberelli in più. Non ci arrendiamo, il progetto dovrà ripassare in aula, ci sono i ricorsi e la richiesta di vincolo».
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