"Con la stangata sugli yacht il turismo italiano cola a picco"

L’allarme del governatore sardo Cappellacci e di Vitelli, ex presidente della Confindustria nautica: "In molti scapperanno dalle nostre coste. Allora era meglio una patrimoniale..."

"Con la stangata sugli yacht il turismo italiano cola a picco"

«Gli effetti della tassa sul lusso e sugli yacht? Devastanti. Semplicemente devastanti. Gli italiani porteranno le loro barche nei porti maltesi, croati, greci e gli stranieri se ne guarderanno bene anche dallo sfiorare le nostre acque territoriali. Sarà una catastrofe per il nostro turismo, per l’indotto che ruota attorno alla nautica e molti nostri cantieri rischieranno il tracollo». Riflessioni ad alta voce di un imprenditore «navigato» come Paolo Vitelli storico presidente dell’Ucina, la confindustria della nautica, patron di Azimut Benetti la più bella firma delle più belle barche italiane vendute nel mondo.
«Se esiste un modo per dare un contributo concreto all’Italia, noi del mondo nautico siamo a disposizione, mi creda, ma questa tassa è davvero macchinosa, difficile da interpretare e altrettanto difficile, un domani, da riscuotere. Che cosa succederà nel concreto? Che uno straniero che butta l’ancora nelle nostre acque si vedrà arrivare il battellino della Guardia di Finanza per la riscossione della nuova tassa? O che noi che produciamo barche appena le mettiamo in acqua, cioè in vetrina, anziché un possibile acquirente ci vedremo arrivare gli esattori?». Domande che il dottor Vitelli disegna come enormi punti interrogativi in un mare d’incertezza. «È il caso che il governo si renda conto - prosegue - che persino la riscossione di questa tassa costerà tre volte tanto il possibile introito che dovrebbe o potrebbe portare. Ed è il caso che si renda conto, il governo, che molti cantieri che vivono sulla manutenzione, sulle riparazioni delle barche, che arrivano dall’estero non avranno più una commessa perché nessuno straniero si azzarderà più a portare una barca a far manutenzione in Italia visto che anche il rimessaggio verrebbe colpito da questa nuova tassa. Così dopo i danni fatti dal redditometro, dopo la caccia alle streghe della finanza, che vede in ogni proprietario di yacht un evasore ecco un’altra botta psicologica che, oltre a dirottare altrove italiani e diportisti, innescherà una svendita senza precedenti di barche usate. Se si voleva mandare a picco l’industria nautica allora in questo modo si è fatto davvero un passo decisivo».
Parole e toni che si ritrovano anche nella durissima reazione di Ugo Cappellacci, governatore della Regione Sardegna, già colata a picco, a suo tempo, per la tristemente famosa tassa Soru. «Evidentemente quel provvedimento bocciato anche dal sistema giudiziario internazionale non ha insegnato nulla perché - tuona Cappellacci- questa è una vera e propria tassa Soru estesa a tutta l’Italia. Se è vero come è vero che la Sardegna sta restituendo le somme indebitamente chieste in base alla legge Soru ai proprietari di yacht che avevano ormeggiato nei porti della nostra isola, pensi che cosa potrebbe accadere un domani se la nuova tassa sul lusso venisse davvero applicata. Noi sardi per primi avremmo la Francia che ci ringrazierebbe e rischieremmo oltre ai danni anche la beffa: saremmo costretti a vedere i turisti nautici fare il bagno nelle nostre acque per poi andare a spendere i quattrini per gli ormeggi, i ristoranti, ecc. in Corsica».
Così anche Cappellacci non si rassegna a stare con le mani in mano aspettando un verdetto, che sembra già scritto nei tristi precedenti, ma ha deciso di reagire mettendosi a capo di una cordata di tutte le regioni italiane che si affacciano sul mare.

«Avvieremo un’azione comune - annuncia - per contestare la legalità di una simile tassa. Ci siamo fatti male da soli perché, se questo doveva essere uno dei provvedimenti per evitare la patrimoniale io allora dico ben venga la patrimoniale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica