la stanza di Mario CerviNon è il caso di tornare a un'Italia agreste e pauperistica

Pd-Pdl no, perché non vuole Bersani. Pd—Grillo no, perché non vuole Grillo. Pdl-Grillo non è possibile perché non ci sono i numeri. Allora stiamo fermi, tanto due famiglie su tre non arrivano a fine mese. E allora? Grillo che cosa vuole? Vuole la maggioranza alle prossime elezioni. Perché aspettare tanto con nuove tensioni, nuovi disordini, nuovi suicidi? Tanto vale dare a lui, subito, la presidenza del Consiglio per vedere che cosa sa fare.
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Caro Degni, non so fino a qual punto la sua sia una provocazione e fino a qual punto sia una proposta seria. Come provocazione riecheggia le parole famose del poeta greco Costantino Kavafis, il quale descriveva lo stato d'animo d'una popolazione che era vissuta nell'angoscia per l'imminente arrivo dei barbari e che, non essendo i barbari arrivati, si chiedeva disperata: «Cosa faremo adesso senza i barbari? Dopotutto quella gente era una soluzione». Allora meglio porre fine alle incertezze. Che i barbari vegano. Proprio questo è l'atteggiamento di molti, nelle forze politiche, nei salotti, nei media. Un atteggiamento che lascia trapelare la rassegnazione. Grillo il grande è ormai onnipotente, non c'è modo di fermarlo, meglio chinarsi al suo volere. Se l'idea di Grillo premier non è una provocazione ma un vero disegno politico devo dire che lo trovo sconvolgente e deprimente. Il voler estrarre dalla confusa e vociante predicazione di Grillo - perfetta come interprete della rabbia circolante in Italia - un progetto istituzionale, politico economico è secondo me sbagliatissimo. Ascoltiamo attenti Grillo perché interpreta il pensiero d'un quarto degli italiani. Ma non la metà e nemmeno i tre quarti.

Ho la convinzione che Grillo sia prezioso come misuratore di forti stati d'animo, ho egualmente la convinzione che le sue idee d'una Italia de-industrializzata, con vie di comunicazione obsolete, con settimane lavorative di 20 ore, con un salario garantito a tutti, un'Italia agreste e pauperistica, appartengano al repertorio di vecchie utopie, non a quello delle realizzazioni. Favole di questo genere ne abbiamo ascoltate tante, e le abbiamo viste morire tutte. Ma, obietterà lei, si può provare. No grazie, il prezzo sarebbe troppo alto.

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