L'incontro Foreman-Hart

Il cronista scomparso il giorno dopo il pugile

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Colin Hart se ne è andato a ottantanove anni, il giorno dopo George Foreman. Hart è stata la voce inglese della boxe, il più grande narratore di cronache per il Sun dove era entrato, dopo una esperienza all'Herald, nel 1969. Quel giorno aveva aiutato un operaio, così lui credeva, che stava spostando i mobili, il tipo dall'accento australiano era Rupert Murdoch. Hart era un fumatore maniacale, quando il tumore alla gola lo costrinse a smettere, prese a masticare i fiammiferi tenendo la sigaretta spenta. Un giorno antico si trovò di fronte a George Foreman, l'intervista ebbe un avvio burrascoso, Hart continuava a fumare e il campione gli disse di smetterla, «Spegni quella sigaretta» ma Colin, senza cambiare espressione replicò, tra i vapori di tabacco: «Se me lo chiedi per favore, forse», a quel punto Foreman mostrò i pugni ma sul serio davvero. Diventarono amici, Hart era presente a bordo ring nella leggendaria sfida di Kinshasa tra Alì e Foreman, Rumble in the jungle.

Scriveva e raccontava di sport, atletica e cronache aspre come il caso di Ben Johnson, era tifoso del West Ham essendo nato il 6 aprile del 35 in quell'area dell'East London ma mai si era occupato e scritto di football. Colin Hart resta nella storia della boxe a bordo ring, assieme ad un'altra leggenda, Rino Tommasi, maestri di un'epoca fuggita.

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