È tardi, il vigile chiude il centro di raccolta dati, ma quelli del Carroccio non hanno ancora voglia di andare a casa, salgono in auto e alè, fuori le bandiere, mani sul clacson, come fosse una notte Mundial. A Meda con il 53,8 per cento dei consensi Giorgio Taveggia, bandiera del Carroccio, per la terza volta è sindaco. Deve dire grazie ai voti che neppure sottotraccia gli hanno portato quelli del centrosinistra, estromesso quindici giorni fa dalla sfida decisiva. Il suo rivale Giuseppe Ferrario, sostenuto da Forza Italia, Alleanza nazionale, Repubblicani e Pensionati si è fermato al 46,1%. Taveggia è quieto, i suoi fanno baldoria. E il primo cittadino cosa fa? Ringrazia dirigenti ed elettori della sinistra. «Alla sinistra daremo la presidenza del consiglio, lo abbiamo già deciso - conferma il neo sindaco -. Non possiamo avere la presunzione di governare senza confrontarci con coloro i quali ci hanno portato alla vittoria». E gli alleati su scala nazionale? «Con il centrodestra di Meda chiosa - cè incompatibilità. Anzi credo che questo modello di collaborazione possa essere esportato». Qui è così. Furio Cecchetti, segretario Ds, guarda i risultati e si liscia la barba come il vincitore di una gara di scopone: «Avevamo detto di non votare lestrema destra. Adesso la Lega deve immediatamente testimoniare lapertura che le abbiamo concesso». Magari si sono messi in testa di piazzare pure un assessore nella squadra del senatùr.
In via Cavour, nella sede di Alleanza nazionale, gli sconfitti sono zitti ma non tristi. «Piuttosto che allearmi con la sinistra certifica Giuseppe Ferrario meglio perdere». I sostenitori fanno cenno di sì. «Resterò in consiglio comunale a rappresentare chi mi ha dato fiducia». Roberto Alboni, capogruppo di An in Regione, assicura che chiederà conto «alla segreteria provinciale della Lega di quanto è successo. Cera un accordo scritto che non è stato rispettato». Aggiunge lassessore regionale Massimo Ponzoni: «Sono stati determinanti i voti di ritorno della sinistra.
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