Lo striscione in Comune fa litigare i partiti

da Trieste

«Trieste con il Papa» è il testo del gigantesco striscione appeso sulla facciata del palazzo comunale del capoluogo. Il più che visibile messaggio è stato fortemente voluto dal sindaco di centrodestra, Roberto Dipiazza, e dalla sua maggioranza. «È un messaggio di solidarietà verso il pontefice, ma anche un segnale di allarme per il grave gesto illiberale compiuto alla Sapienza. L’episodio di Roma - dice il primo cittadino - è l’ennesimo segnale di una perdita generale di valori. Un atto compiuto con violenza da una sparuta minoranza. Fra il governo, la spazzatura a Napoli e il no al Papa stiamo dando un’immagine indecente del Paese. Per questo bisogna reagire, a difesa della libertà di espressione, anche con una presa di posizione pubblica e visibile».
Storce il naso Fabio Omero, capogruppo del Pd, che aveva giudicato «inopportuno» l’invito al Papa alla Sapienza, ma poi ha condannato l’intolleranza di chi non lo voleva.

Omero, ex presidente dell’Arcigay locale, ha liquidato, con la stampa locale, la decisione di esporre lo striscione come «un episodio che rasenta la goliardia». Il capoluogo giuliano è sempre stato crocevia di religioni e «proprio per questo sentiamo molto forte i valori di libertà e tolleranza - chiude il primo cittadino - che verso il Papa sono vergognosamente mancati».

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