Studente picchiato in metrò. Condanne fino a 8 anni

Il 19enne, a Milano per il test al Politecnico, aggredito e rapinato da cinque marocchini. Il giudice: "Brutali"

Studente picchiato in metrò. Condanne fino a 8 anni
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Sono state inflitte due nuove condanne ad altrettanti uomini marocchini per il pestaggio, nel tunnel della metropolitana di Centrale, di uno studente venuto da Bari per sostenere il test d'ingresso al Politecnico. Per l'aggressione erano stati fermati dalla polizia tre degli stranieri, di 20, 30 e 50 anni, tutti di origine marocchina con precedenti penali e irregolari. Altri due del gruppo di cinque erano riusciti a fuggire. Ieri la Settima sezione penale ha condannato il 30enne e il 50 enne a sei anni e otto anni di reclusione. Il 20enne era già stato condannato a dicembre con l'abbreviato dal gup Alberto Carboni a sette anni di carcere.

Gli altri due imputati erano stati rinviati a giudizio alla fine della stessa udienza preliminare. Le motivazioni della sentenza emessa ieri dalla Corte presieduta dal giudice Paola Maria Braggion sono attese entro 90 giorni. La Procura aveva chiesto condanne rispettivamente a otto anni e quattro mesi e a cinque anni, mentre i difensori, gli avvocati Tiziana Bacicca e Massimiliano Leonetti, proponevano per entrambi gli imputati, accusati di rapina aggravata e lesioni aggravate, l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Lo studente picchiato, che ha 19 anni, non si è costituito parte civile nel processo.

Le telecamere di sorveglianza della metro avevano ripreso l'azione violenta. La mattina dello scorso 5 settembre, intorno alle 8, il 19enne è sceso dall'Intercity da Bari per sostenere l'esame di ammissione al corso di laurea di professione sanitaria. Mentre camminava nel tunnel della metro Verde ed era al telefono con il padre, è stato assalito da cinque sconosciuti, che lo hanno malmenato e rapinato. È stato colpito con pugni e calci al volto, alla schiena e al torace, con morsi a mani e braccia. Il 19enne ha riportato numerose contusioni, gli sono stati rapinati l'orologio, la catenina d'oro, un orecchino, i vestiti, il caricabatterie del telefono e il profumo che aveva nello zaino. Tre degli aggressori sono stati fermati poco dopo ed è stato rilevato che erano sotto l'effetto di crack. Dolorante, il ragazzo era andato comunque a fare l'esame e l'ha superato, poi è andato al pronto soccorso per farsi curare.

Nelle proprie motivazioni il gup Carboni aveva parlato ci «violenza non comune». Scriveva che «la prognosi di soli sei giorni» per la vittima «non rivela l'effettiva brutalità del pestaggio, la quale emerge invece in maniera evidente dalla semplice visione delle immagini».

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