Gli studenti di oggi senza memoria Pensano solo a soldi e carriera

QUALE STRAGE? Non esiste traccia dell’eccidio in Rete o nei libri. I ragazzi: «Perché rivangare il passato?

Gli studenti di oggi senza memoria Pensano solo a soldi e carriera

«Quando è successo non ero neanche al mondo, fa parte della storia, perché rivangare il passato?». Per i dissidenti di 20 anni fa sono la «generazione stupida», la generazione incapace di vedere e manipolata dal regime. Dichiarazioni come quella del 19enne Wang Kangkang, ripresa dal Los Angeles Times sono la regola tra i ragazzi in calzoncini corti e scarpe da ginnastica che oggi passeggiano sulla piazza della strage. Di quell'eccidio non rimanevano tracce poche ore dopo il suo compimento, non esiste memoria storica oggi. Chiunque in Cina tenti di digitare la parola Tienanmen troverà solo spiegazioni storico-artistiche sulla piazza prospiciente l'entrata della Città segreta. Chi voglia scoprire qualcosa di più, magari navigando su siti stranieri si ritrova davanti l'immancabile avvertimento «La pagina non può essere aperta». Chi ci prova girando biblioteche o archivi di giornali o televisioni non ha migliore fortuna. La memoria storica degli avvenimenti di Tienanmen semplicemente non esiste.
Il problema più grave è forse la disponibilità della «generazione stupida» ad accettarlo di buon grado. «Se il governo ci spiega che non dobbiamo sapere qualcosa e non dobbiamo andare a cercarlo dobbiamo dimostrarci responsabili e obbedire» - si giustifica senza troppi patemi il 26enne studente Hou Jue, ammettendo d'ignorare sia cosa sia successo in quella piazza sia cosa volesse la generazione che l'ha preceduto. «Per noi è diverso, noi non siamo come i nostri genitori o quelli più vecchi di noi, non sentiamo alcuna pressione, stiamo bene, siamo soddisfatti e contenti di vivere in un paese come la Cina dove le cose funzionano per il meglio».
Anche chi fa poca fatica ad aggirare le barriere della censura si guarda bene dal farlo. «La troppa libertà fa male, qualcuno deve controllare quanto viene pubblicato su Internet altrimenti si rischia il caos», sostiene convinto Zhou Shuyang. Lui è un 23enne esperto di marketing, lavora negli uffici di una compagnia straniera, conosce l'inglese e può infrangere a piacimento la grande muraglia informatica studiata per bloccare l'accesso del cinese medio ai siti politicamente più sensibili della Rete. «Sono soddisfatto della mia vita e del mio paese e non m'interesso di politica, perché mai - si chiede Zhou - dovrei andare in cerca di altro?». Quest'apparente indifferenza, secondo il professor Xia Yeling dell'università di Pechino, nasconde l'opportunismo di una generazione poco incline a mettere a rischio il proprio futuro o a lottare per degli ideali. «Se gli parli di politica ti chiedono quali siano i vantaggi, per loro le uniche cose importanti sono quelle capaci di migliorare il loro status personale, farli andare all'estero o fargli trovare un nuovo lavoro». A detta di Zhang Shihe, 56enne attivista politico assai attivo sui blog, quella generazione è il prodotto creato dal regime per evitare nuove Tienanmen. «Li hanno cresciuti a Coca Cola e film occidentali, li hanno tenuti lontani dalla storia del paese e hanno creato la generazione stupida che gli serviva».
Per la felicità del regime esiste però anche una minoranza di giovani disposta a lottare in nome della nomenklatura di partito. Si fanno chiamare «generazione della torcia olimpica», hanno come centro di raccolta un sito chiamato anti-cnn.com su cui contrastano «i pregiudizi e le calunnie diffuse dai media occidentali».

«Il nostro patriottismo - spiega il 24enne Rao Jin, uno fondatori del sito - nasce dall'amore per la madrepatria, dalla fede nella cultura tradizionale cinese dall'orgoglio di essere cinesi e dalla fiducia nel futuro del paese».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica